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"Salvini si ritira da sconfitto, spieghi il perché", domanda Feltri

vittorio Feltri Matteo Salvini

La crisi aperta da Salvini ha "lasciato stupefatto l'emisfero leghista" sottolinea Vittorio Feltri che chiede al Capitano spiegazioni e una riscossa.

Matteo Salvini apre la crisi con il M5S chiarendo solo che nel governo ci sono “troppi no”. Una spiegazione che lascia ancora troppi punti interrogativi visto che il leader della Lega di fatto si è “ritirato non da vincitore bensì da sconfitto” proprio “al culmine del successo in materia di consensi”, come osserva Vittorio Feltri.

Perché la crisi?

“Se Giuseppe Conte, i grillini e gli ex comunisti daranno, come appare scontato, vita a una coalizione, gli italiani si troveranno ad affrontare una nuova e massiccia ondata di immigrati, un aumento delle tasse, inclusa una funesta patrimoniale tesa ad immiserire tutti e non a sconfiggere la povertà” afferma Vittorio Feltri immaginando le misure che adotterà un governo giallorosso.

Ecco perché il direttore di Libero Quotidiano chiede direttamente a Matteo Salvini di spiegare finalmente “per quale motivo abbia dato il via ad una crisi che apre le porte” al “peggiore” esecutivo “che ci potessimo augurare”, dice.

Il giornalista sottolinea infatti come la decisione del Capitano abbia in effetti “lasciato perplesso, anzi stupefatto, l’intero emisfero leghista che osserva sbigottito quanto sta accadendo dentro e intorno a Palazzo Chigi”.

“Salvini si ritira da sconfitto”

Feltri osserva difatti che Salvini si è “ritirato non da vincitore bensì da sconfitto” proprio “al culmine del successo in materia di consensi”. “Adesso vorremmo la riscossa, ma ignoriamo se egli sia pronto, e come, a recuperare il terreno ingenuamente perduto al fine di inseguire un traguardo invisibile” conclude quindi il direttore.

Per il momento il leader della Lega non risponde e non dà spiegazioni, limitandosi a dire “mai con il PD” (anche se nessuno in realtà gliel’ha mai chiesto) e continuando ad invocare “elezioni subito”.