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Salvini attacca Don Giorgio: "Non penso che Dio sia fiero di lui"

salvini don giorgio

Il giudice ha aggiornato il processo contro don Giorgio De Capitani, accusato di diffamazione tramite social, al prossimo 11 novembre.

Matteo Salvini è comparso davanti ai giudici del Tribunale di Lecco nell’ambito del processo per diffamazione contro don Giorgio De Capitani, parroco di Dolzago. Il sacerdote deve rispondere della pubblicazione sui social network di quattro post, tra maggio e ottobre 2015, il cui contenuto è stato definito oltraggioso e offensivo dall’ex vicepremier. “Non penso che Dio sia fiero di lui“, ha commentato Salvini in Aula.

Salvini attacca don Giorgio

“Un saluto da Lecco, dove sarò in tribunale per il processo a quel prete che in tante occasioni ha dimostrato di volermi così ‘bene’, ricordate? Meglio addolcirsi un po’ con un caffè e un cornetto (sperando che non lo tassino)”. Così Matteo Salvini ha annunciato tramite Twitter il suo arrivo al palazzo di giustizia di Lecco per l’udienza contro don Giorgio. All’esterno del Tribunale, ha paragonato le offese ricevute dal sacerdote a quelle, più recenti, da parte dell’attrice Asia Argento: “Ho subito insulti di ogni genere da tantissime persone. Proprio ieri ero in TV con una signorina che me ne ha dette di tutti i colori. Ma che un prete possa dare del pezzo di mer*a proprio non lo accetto. Chieda scusa, doni in beneficenza una piccola somma e finiamola qui”.

Nel corso della sua deposizione, Salvini ha continuato: “Domenica costui porta la parola del Signore e non penso che il Signore sia fiero di avere come portavoce uno come don Giorgio. Siamo in Italia e mi rivolgo alla giustizia italiana, poi c’è la giustizia divina e il Signore giudicherà tutti e anche me che sono un peccatore. Accetto critiche da tutti, ma non da un prete“.

Il processo

Durante il processo, Salvini ha risposto alle domande del giudice e del pm. Don Giorgio De Capitani è stato rappresentato in Tribunale dai legali Marco Rigamonti ed Emiliano Tamburini, i quali hanno sottolineato che il linguaggio utilizzato dal sacerdote nei post incriminati non si discosta da quello più volte scelto dallo stesso ex vicepremier.

Al termine delle deposizioni, il giudice di Lecco ha aggiornato il processo a causa dell’assenza del responsabile della comunicazione di Salvini, in veste di teste. L’udienza è rimandata all’11 novembre.