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Autonomia, incontro Boccia-Fontana: "Sulla scuola faremo una legge"

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Il ministro Boccia ha precisato: "L'autonomia si farà ma senza diseguaglianze e senza usarla come manganello di una parte sull'altra".

Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha incontrato i presidenti delle regioni che hanno iniziato il percorso verso l’autonomia (Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna). Il giro si è concluso a Milano, con il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Dopo la discussione, non scompaiono le divergenze. Il presidente della Lombardia ha precisato: “Voglio risolvere il problema che c’è da 70 anni nella nostra regione, cioè garantire ai ragazzi gli stessi professori”. Il ministro, di fronte alla possibile emanazione di una legge del presidente, ha replicato: “Per questo non c’è bisogno di sfasciare lo Stato”.

Autonomia, scontro Boccia-Fontana

Attilio Fontana e Francesco Boccia si sono incontrati a Milano per discutere il tema dell’autonomia: “Restano le divergenze” riassume il ministro. Tuttavia, con Fontana (governatore della Lombardia) “siamo stati molto franchi, come ovvio che accadesse. Questa franchezza ci porta ad avere posizioni ancora distanti su alcuni temi“.

“Un incontro franco? Sarà, ma ci sono state molte divergenze soprattutto sulle premesse del ministro” replica Fontana. “Io parlavo di autonomia, lui di articolo 3 della Costituzione che non ha un collegamento diretto con l’autonomia”. “Ho chiesto al ministro di sapere i tempi in cui riusciremo ad avere la determinazione dei costi standard e dei livelli essenziali di prestazione, visto che i precedenti governi non sono riusciti a scrivere una parola su questo”. Infine, conclude: “Proprio vorrei capire se c’è bisogno di otto anni o se invece la cose si può risolvere in pochi mesi”.

Il nodo scuola

Il governatore della Lombardia ha poi precisato: “Ci siamo confrontati maggiormente sulla scuola e qui sono emerse due visioni. Io voglio risolvere il problema che esiste da 70 anni per i ragazzi lombardi ed è quello della continuità formativa e cioè di garantire lo stesso insegnante da inizio a fine corso. Ho fatto presente che esiste una sentenza del 2004 della Corte Costituzionale che prevede una possibilità che le regioni si organizzino da sole. Gli ho anche detto che, con assoluta franchezza, che se la risposta sarà a breve aspetterò di discuterla nel merito, ma se dovesse essere troppo lontana interverrò con una legge“. Ma Boccia replica con toni aspri: “Non c’è bisogno di smontare lo Stato per avere certezza di continuità didattica”.