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Evasione fiscale, Sgarbi: "Arrestiamo Conte e Di Maio che non lavorano"

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L'opinione del critico d'arte: "L'evasore è un patriota e arrestarlo è una follia, meglio farlo lavorare".

Sull’evasione fiscale Vittorio Sgarbi ha “un’opinione molto precisa” e in contrasto rispetto a quanto emerge dalle aule politiche, nei concitati giorni del dibattito sulla legge di bilancio. Il celebre critico d’arte, ospite a L’aria che tira su La7, si oppone alla proposta di Luigi Di Maio di garantire il carcere ai grandi evasori. Secondo il deputato, infatti, togliere chi guadagna in nero dal mercato del lavoro per metterli in carcere è non solo inutile ma anche controproducente: “Arrestiamo, piuttosto, gente come Conte e Di Maio“.

Sgarbi sull’evasione fiscale

La riflessione di Vittorio Sgarbi sull’evasione fiscale muove dalla premessa: “Se arresti i grandi evasori, questi smettono di lavorare. Quindi non pagheranno neppure il poco che pagavano. Per questo è bene non arrestare gli evasori, ma farli lavorare di più”. Quando si parla di grandi evasori e si valuta il modo migliore per risolvere il problema, bisogna considerare che “soltanto un cretino dà dei soldi ben guadagnati invece che per sviluppare la sua azienda a uno Stato che li spende con gli incapaci che li buttano con il reddito di cittadinanza e non hanno mai lavorato, come Di Maio.

L’evasore è un patriota che difende la sua azienda, il suo Paese e non dà soldi a incapaci al governo che rubano gli stipendi – che non devono avere perché non valgono nulla – e che danno soldi buttandoli nel fosso perché vengano calati come assistenza. L’evasore è una figura che va studiata in base al rapporto che ha con quello che produce”.

Il critico conclude ribadendo che “arrestarli è una follia. Arrestiamo Di Maio e Conte, questa gente qui, gente che non lavora e che distrugge l’Italia”.