> > Prodi su Salvini al citofono: "Metodi da Unione Sovietica"

Prodi su Salvini al citofono: "Metodi da Unione Sovietica"

Prodi citofono Salvini

Romano Prodi si è scagliato contro il gesto del citofono da parte di Matteo Salvini, accusato di aver utilizzato metodi da Unione Sovietica.

Duri attacchi quelli di Romano Prodi nei confronti di Matteo Salvini dopo il gesto di quest’ultimo di suonare il citofono di un presunto spacciatore al Pilastro di Bologna. L’ex premier si è espresso anche sulle elezioni regionali emiliano-romagnole del 26 gennaio 2020.

Prodi su Salvini al citofono

Prodi ha dichiarato che la vicenda della citofonata del leader della Lega l’ha colpito molto e gli ha ricordato metodi stalinisti. “Salvini ha usato l’informatore di condominio come si faceva in Unione sovietica quando la vicina di casa spiava l’anticomunista“, ha affermato. Non ha mancato poi di esprimere la sua preoccupazione che il segretario del Carroccio possa un giorno diventare Presidente del Consiglio, soprattutto “visto che ha detto che vuole i poteri assoluti“.

É poi passato a commentare l’endorsment di Sinisa Mihajlovic nei confronti della Lega e di Lucia Borgonzoni, da lui considerata un’ottima futura presidente dell’Emilia-Romagna. Prodi si è detto non sorpreso delle affermazioni dell’allenatore, facendo leva sulle sue posizioni dure da esponente di un nazionalismo estremo.

Restando sul tema elezioni, l’ex premier ha tentato di spiegare i motivi per cui una regione storicamente rossa è arrivata ad essere contendibile. In primis perché in tutto il mondo vi è una ritirata della democrazia liberale e quindi è naturale che abbia colpito anche l’Italia. E poi perché i partiti italiani “si sono chiusi in se stessi e parlano tra 10 persone“. Zingaretti, ha concluso, si è accorto che non può continuare a parlare solo con pochi e per lui sarebbe vantaggioso dirlo prima della chiamata alle urne.