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Coronavirus in Lombardia, Conte disponibile alla chiusura totale

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Al vaglio del premier Conte le richieste avanzate dai sindaci della Lombardia per la chiusura totale delle attività commerciali.

L’emergenza coronavirus continua a segnare numeri elevatissimi in Lombardia: per contenere la diffusione, quindi, i sindaci hanno chiesto a Conte la chiusura totale delle attività commerciali. L’appello è arrivato al premier in una lettera con la quale si chiedeva la chiusura di bar, ristoranti e persino aziende. Il premier, però, assicura i cittadini e replica ai sindaci: “Ragioniamo insieme, purché non si fermino la produzione e i servizi essenziali“.

Coronavirus, verso la chiusura totale in Lombardia

Dopo l’estensione del Dpcm a tutte le regioni italiane, il premier Conte è disponibile a chiudere anche le attività commerciali della Lombardia, come richiesto dai sindaci di molte città. Il decreto del governo potrebbe arrivare subito dopo il Cdm di mercoledì 11 marzo. Attraverso le disposizioni, dunque, le Regioni potrebbero emanare ordinanze restrittive in accordo con il governo. Tutto ciò, rassicura Conte, purché siano garanti i sevrizi di prima necessità.

Il Pd si è schieraro nella serata di martedì con le Regioni in vista dell’implementazione delle misure di contenimento. Al tempo stesso, anche Bonaccini è pronto a disporre la chiusa di bar e ristoranti nel weekend e a chiudere i mercati, ad eccezione dei banchi alimentari.

L’idea di estendere la chiusura anche alle attività commerciali è arrivata a Palazzo Chigi in seguito all’incontro del premier con le opposizioni. Salvini, Meloni, Tajani e Lupi hanno spinto per una chiusura totale del Paese, per lo stanziamento di almeno 15 miliardi e per la nomina di un commissario straordinario. La richiesta, quindi, è quella di ispirarsi al modello cinese. Conte, in chiusura non ha escluso affatto “la possibilità di adottare misure più restrittive, ove necessarie“.