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Quarta Repubblica, Maria Giovanna Maglie attacca Conte

maria giovanna maglie

"Ascrivibile a una crisi isterica", così Maria Giovanna Maglie si è espressa a Quarta Repubblica, attaccando la conferenza del Premier Conte.

Dibattiti politici, interviene a Quarta Repubblica Maria Giovanna Maglie, che si scaglia contro la conferenza del Premier Giuseppe Conte: “Ascrivibile a una crisi isterica”. La sua intervista nel programma di Nicola Porro.

L’accusa di Maglie

La nota diffusa da Palazzo Chigi lunedì 13 aprile, nel giorno di Pasquetta, non ha placato gli animi dell’opposizione, di giornalisti e dei molti italiani che seguono ormai il dibattito sulla conferenza del Premier Conte del 10 aprile. A tal proposito è intervenuta anche la saggista Maria Giovanna Maglia a Quarta Repubblica, il programma d’approfondimento di Nicola Porro in onda su Rete 4: la Maglie, simpatizzante Lega, si è presentata in pubblico come ospite eccezionale. Nel suo mirino, ovviamente, il governo guidato da Giuseppe Conte e le accuse mosse da Roma contro le regioni che hanno provato ad agire in autonomia durante l’emergenza coronavirus, Lombardia e Marche. “La Lombardia è stata troppo corretta nell’ascoltare il governo, forse questo è stato l’errore. Le regioni che erano avanti rispetto al governo sono state boicottate. L’opposizione è stata presa in giro, non è stata ascoltata una sola richiesta. Io sono contraria all’unanimismo, è una putt***!”. Una teoria ben precisa e assolutamente di parte, con la stoccata finale alle accuse di Conte a Meloni e Salvini sulla conferenza di venerdì 10 aprile: “Quello che ha detto Conte è ascrivibile ad una crisi isterica“.

Opposizione e polemiche

La conferenza stampa di Giuseppe Conte di venerdì 10 aprile continua a far discutere, non c’è dubbio, nonostante la Pasqua in mezzo gli animi dell’opposizione sembrano essere ancora in fermento per la mossa del Premier che, senza risparmiarsi troppo, ha fatto nomi e cognomi di quelli da lui definiti come divulgatori di fake news. Una diretta che non solo è stata ancora oggetto di discussione nel giorno di Pasquetta, dove Palazzo Chigi ha dovuto chiarire che non “era una a reti unificate”, ma che ha pungolato anche l’animo del direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, coinvolto nella diatriba dopo le dichiarazioni dello stesso andate in onda durante la conferenza di Conte. Al di là delle tante polemiche, del tutto fuori contesto durante questa crisi, appare come – ancora una volta – in Italia valga il discorso del: “Purché se ne parli”. Anche male, sarebbe d’aggiungere, poiché appare evidente come – al di là degli schieramenti politici e delle simpatie verso alcuni, o meno – l’apparato politico nostrano sembri non cercare mai un’unità, una coesione, ma di scatenare una sorta di rabbia e delusione repressa nei molti italiani che, sommersi di notizie (vere, false, probabili), si adattano al quotidiano più per sentimento che con – e per – logicità.