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Fontana: "Zero decessi in Lombardia? Dato da prendere con le pinze"

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"Zero decessi è un dato che andrà preso con le pinze": queste le parole del governatore Fontana riguardo i dati registrati in Lombardia.

Ieri, domenica 24 maggio, la Protezione Civile ha comunicato, come ogni giorno, i dati relativi alle ultime 24 ore sul contagio del coronavirus. Tra i dati comunicati ieri è saltato subito all’occhio quello dei decessi in Lombardia, pari a zero. Questo numero, registrato nella regione che continua ad avere il maggior numero di decessi e nuovi contagi giornalieri, ha suscitato entusiasmo, ma anche un ragionevole dubbio sulla sua attendibilità. Il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, smorza l’entusiasmo: “Zero decessi è un dato che va preso con le pinze“.

“Zero decessi in Lombardia”: le parole di Fontana

I dati comunicati ieri dalla Protezione Civile riguardanti la Lombardia sono in miglioramento. Il numero dei decessi, però, lascia stupidi: zero decessi registrati. Il governatore Attilio Fontana è subito intervenuto per chiarire la natura di questo dato: “Lo ‘zero decessi’ è un dato che andrà preso con le pinze, nel senso che purtroppo la domenica è un giorno durante il quale la comunicazione non è sempre precisa e perfetta, a volte arrivano in ritardo. È sicuramente molto positivo come dato, però non illudiamoci che sia finita“. Bisogna quindi restare prudenti e attendere. Resta però rassicurante il numero dei nuovi contagiati: solo 285 casi in più.

Il governatore Fontana, ai microfoni di Rtl, ci tiene a ribadire che i dati sono ufficiali. Esprime poi preoccupazione per gli assembramenti avvenuti negli ultimi giorni, che potrebbero far risalire il numero dei contagi. La paura di Fontana è che questi dati possano far abbassare la guardia nelle persone.

Anche l’assessore al Welfare della regione Lombardia invita a leggere questi dati con prudenza: “È successo all’inizio di ogni mese che arrivano anche un centinaio di decessi legati alle anagrafi dei Comuni che non vengono aggiornate quotidianamente”, commenta Giulio Gallera a Mattino Cinque.