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Di Maio: "Rimpatrio migranti? Non sufficienti aerei, servono navi"

migranti di maio

Il rimpatrio dei migranti dovrà avvenire con navi e aerei: ad affermarlo è il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Il Ministro degli Esteri torna a fare il punto della situazione sulla gestione migranti in Italia in piena pandemia da Coronavirus. Luigi Di Maio non ha dubbi e dopo aver ribadito, anche a mezzo stampa, che bisogna bloccare i barconi che transitano dalla Tunisia, adesso suggerisce un’altra idea per poter consentire il rimpatrio degli ultimi arrivati. Così come il titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, vuole usare il pugno duro, anche Di Maio è pronto a non regolarizzare nessuno dei migranti in arrivo. E questi saranno rispediti con voli aerei. Ché però, a detta del pentastellato, rischia di essere una strategia troppo lenta che porterebbe al collasso il sistema di accoglienza italiano. L’alternativa? Usare le navi.

Rimpatrio migranti: l’idea di Di Maio

In una diretta sul suo canale Facebook, Luigi Di Maio ha spiegato ai suoi follower come la sua idea sarebbe quella di rimpatriare 300-400 persone alla volta con le navi perché è molto importante: “Che i rimpatri seguano il ritmo degli arrivi”. Il Ministro degli Esteri esige una collaborazione esaustiva con la Tunisia: “Ci aspettiamo una collaborazione per permettere rimpatri attraverso le imbarcazioni. Su questo stiamo lavorando per riuscire a raggiungere un accordo e tra le nostre richieste che il nostro ambasciatore Fanara ha inoltrato al governo tunisino”.


Anche nei giorni scorsi, nel corso di un’intervista concessa al Corriere della Sera, Luigi Di Maio ha ribadito l’importanza della gestione dei flussi migratori in un periodo di emergenza Covid. “Sono inutili gli slogan o le urla, serve una piano concreto per affrontare questa questione – ha spiegato il titolare della Farnesina -. L’Italia non può farcela da sola: siamo in un momento particolare del nostro Paese, il rischio sanitario non è calato, non possiamo abbassare la guardia se vediamo scene come porto Empedocle o Caltanssetta. Se siamo in un’emergenza sanitaria le regole si rispettano”.