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Salvini al citofono, sanzione per il carabiniere coinvolto nel video

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È stato sanzionato il sottufficiale dei Carabinieri accusato essere coinvolto nel noto episodio del citofono che ha avuto come protagonista Salvini.

Nella giornata del 22 settembre sono arrivate le prime conseguenze formali a seguito dell’ormai noto episodio in cui Matteo Salvini suonò al citofono di un presunto spacciatore durante la campagna elettorale per le elezioni regionali in Emilia-Romagna del gennaio scorso. È stato infatti sottoposto a provvedimento disciplinare il sottufficiale dei Carabinieri accusato di aver fatto da tramite tra il leader della Lega e la donna che indicò il portone del quartiere Pilastro di Bologna. La colpa dell’agente sarebbe infatti quella di aver infangato l’immagine dell’Arma.

Salvini al citofono, sanzionato il carabiniere

Già subito dopo l’episodio era stata avviata un’indagine interna nei confronti del carabiniere, ma solo in queste ultime ore è giunta una sanzione ufficiale corrispondente a cinque giorni di consegna semplice. Una misura poco più grave di un richiamo ufficiale, ma che resterà tuttavia sul foglio matricolare dell’agente per tutta la sua carriera nell’Arma.

Contro la sanzione si è però immediatamente opposta l’avvocata del carabiniere Arcangela Spenillo, secondo cui a livello procedurale vi sarebbero numerose lacune che giustificherebbero il ricorso gerarchico – già presentato dal legale – al tribunale interregionale: “C’è stato un travisamento dei fatti. È stato lo staff della Lega a contattare il mio assistito chiedendo se aveva il numero della signora, perché lei più volte aveva scritto alla Lega chiedendo di interessarsi della questione al Pilastro. Semplicemente lui ha chiesto alla signora se poteva fornire il numero e con il suo consenso lo ha trasmesso e poi se la sono vista loro”.