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Covid, Boccia: "Lockdown e chiusura regioni? Stiamo ragionando"

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Il ministro Boccia sottolinea il no al lockdown e al blocco delle regioni espresso dal governo nel nuovo dpcm. L'Italia resta aperta, ma monitorata.

Il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, dice no al lockdown e al blocco delle regioni in questa fase dell’emergenza coronavirus. Lo ha fatto hai micorfoni di Sky Tg24 sottolineando come le misure siano al momento fuori luogo e confermando dunque la linea già più volte ribadita nei giorni scorsi da altri esponenti di spicco del governo. Al termine della conferenza Stato Regioni tenutasi nella serata di ieri, 12 ottobre, il ministro ha inoltre ribadito come i singoli territori possano adottare solo delle misure più restrittive nelle proprie aree di competenza rispetto alle linea guida tracciate dal governo centrale. “Se c’è un focolaio possono intervenire con l’aiuto sempre dello Stato – precisa Boccia – Se c’è necessità di intervenire ancor più puntualmente lo facciamo, ma in questo momento non c’è necessità di ipotizzare una chiusura tra regioni”.

Boccia: “No al lockdown e blocco regioni”

Alla base della scelta del governo di dire no al lockdown e al blocco delle regioni c’è il fatto che al pur crescente numero di nuovi contagi non corrisponda un effettivo sovraccarico delle strutture sanitarie, soprattutto in riferimento ai posti di terapia intensiva. La situazione, per stessa ammissione del ministro Boccia, verrà constantemente monitorata e dunque solo in caso di aggravamento dell’attuale condizione si interverrà in maniera più decisa.

La scuola e il lavoro, dunque, non si fermano. Boccia lo ha ribadito in un altra intervista a Radio Anch’io: “L’Italia è a pieno regime e noi dobbiamo difendere lavoro e scuola e dobbiamo farlo con tutte le forze che abbiamo e per farlo serve costruire una trincea prima degli ospedali. E’ evidente – ha concluso il ministro – che noi stiamo facendo tutto questo perché vogliamo che lavoro e scuola vengano protetti e tra lavoro, scuola e divertimento e una partita di calcetto, c’è qualche irresponsabile che pensa sia meglio la partita di calcetto”.