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Vertice Governo-Regioni, le richieste: palestre aperte, locali chiusi alle 24

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Il ministro per gli Affari Regionali Boccia ha convocato un vertice tra governo e regioni al fine di discutere sulle misure da introdurre nel Dpcm.

A poche ore dalla presentazione del nuovo Dpcm da parte del premier Conte il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato un vertice tra governo e regioni in cui verranno discusse le eventuali misure di contenimento da inserire all’interno del Decreto. Obiettivo della riunione sarà quello di valutare i provvedimenti più efficaci per contrastare l’epidemia di coronavirus sulla base delle esigenza e degli scenari epidemiologici presenti all’interno delle singole regioni. Nel corso del vertice le regioni avrebbero chiesto palestre aperte e locali chiusi alle 24.

Nuovo Dpcm, vertice governo-regioni

In rappresentanza dell’esecutivo, al vertice parteciperanno anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro dell’Università Gaetano Manfredi, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, oltre al commissario Domenico Arcuri e al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. A rappresentare gli enti locali saranno inoltre presenti l’Associazione Nazionale Comuni Italiani e l’Unione Provincie Italiane. Le richieste al Governo durante il vertice, stando a quanto riferito dal governatore della Liguria Toti verterebbero su due punti principali: la chiusura dei locali alle 24 (senza ulteriori restrizioni) e le palestre aperte, oltre alla richiesta di implementare il servizio di test a livello dei medici di famiglia, con tamponi rapidi negli ambulatori e test salivari in farmacia. Intanto il ministro Azzolina avrebbe confermato alle Regioni che la “didattica resterà in presenza”. Le regioni avrebbero infatti chiesto più didattica a distanza, a rotazione, per quanto riguarda le ultime classi delle scuole secondarie di secondo grado.

Al termine di un precedente vertice tra il governo e i rappresentanti delle regioni, il ministro Boccia aveva dichiarato: “Tutti i presidenti hanno autonomia di fare ordinanze più restrittive nelle modalità che ritengono. Ma se abbiamo condiviso che i due pilastri che dobbiamo tutelare sono scuola e lavoro e le ordinanze incidono su quegli ambiti, sarebbe opportuno un raccordo tra governo e regioni. Su scuola e lavoro ci sono già protocolli condivisi che stanno funzionando bene ma se, in questo caso, il presidente della Regione Campania ha deciso di emanare una sua ordinanza si assume la responsabilità degli effetti. Noi siamo sempre stati al fianco di tutte le Regioni con materiali, ventilatori e risorse”.