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Lombardia verso la riforma sanitaria sul modello veneto

Lombardia

La Regione Lombardua avrebbe istituito tre gruppi di lavoro che si occuperanno della riforma sanitaria, ispirandosi al modello esistente in Veneto.

Secondo quanto dichiarato da Radio Lombardia, la maggioranza regionale avrebbe istituito tre gruppi di lavoro il cui compito sarà elaborare proposte finalizzate a riformare la sanità lombarda, in seguito all’emergenza causata dal coronavirus.

Riforma sanitaria in Lombardia?

In relazione alle informazioni diffuse, i team di lavoro nominati che si occuperanno di ridisegnare la sanità della Regione Lombardia sono composti da personalità differenti. Il primo gruppo è stato affidato a Luigi Cajazzo, ex DG dell’Assessorato Welfare e attualmente Vicesegretario Generale per la riforma sanitaria. Il secondo gruppo è un Think Tank ossia un gruppo di esperti che vaglierà ogni opzione possibile. Il terzo gruppo, infine, è composto da esponenti della Lega.

La redazione di Radio Lombarda, inoltre, è riuscita a intercettare documenti riservati che contengono le linee generali delle proposte ipotizzate da ciascuna squadra.

Lombardia: riforma sanitaria su modello veneto

È interessante notare come tutte le proposte presentate riprendano sostanzialmente il modello di un’Azienda centraleaffine a quello rappresentato dall’Azienda Zero attiva in Veneto. Pur sviluppando il progetto di riforma i modi diversi, quindi, tutti i team partono dalla medesima ipotesi di partenza.

I documenti mostrano anche alcune iniziative che alcuni dei gruppi vorrebbero adottare rispetto al sistema dei rimborsi, dei confini territoriali relativi a ATS e ASST e alle figure dei medici di base.

Il gruppo di lavoro di Luigi Cajazzo

Il primo gruppo di lavoro guidato da Luigi Cajazzo avrebbe intenzione di creare un’Azienda Welfare funzionalmente subordinata all’Assessorato. L’Azienda Welfare dovrebbe inglobare e gestire le funzioni delle ATS attraverso ramificazioni territoriali.

Il sistema dei rimborsi voluto da Cajazzo, invece, si baserebbe sul riesame delle tariffe accompagnato dalla sperimentazione di rinnovati regimi remunerativi.

Il gruppo di lavoro Think Tank

Il Think Tank ha suggerito tre differenti sistemi per poter realizzare il modello dell’Azienda centrale. Il modello, infatti, potrebbe concretizzarsi tramite l’istituzione di «un’agenzia esterna», una «ATS unica» o il «rafforzamento di DG/Assessorato Welfare».

Il gruppo di lavoro della Lega

La squadra di lavoro leghista, infine, sostiene la totale sostituzione del DG Welfare attualmente presente con l’Azienda Welfare. In questo modo, il DG dell’Azienda Welfare diverrebbe responsabile della struttura tecnica e si muoverebbe collaborando a stretto contatto con l’Assessore. È prevista anche la creazione di strutture che forniscano supporto all’Azienda individuate in tre Direzioni Generali Vicarie – Polo ospedaliero, Medicina Territoriale e Sociosanitaria – e sette Direttori di Unità Operative.

Il gruppo della Lega ha ipotizzato, poi, un sistema di rimborsi che si discosti dalla tradizionale logica di budget e si focalizzi sugli obiettivi di cura.

Relativamente alla riorganizzazione dei confini territoriali di ATS e ASST, la Lega vorrebbe affidare il compito di nominarne una sede per Provincia all’Azienda Welfare. Ogni sede avrebbe il compito di gestire i rapporti con enti erogatori, di prevenzione e di controllo.

La Lega ha proposto anche che i medici di base «in forma aggregata» lavorino almeno sei giorni a settimana per dodici ore al giorno e una riforma delle Farmacie. Tale riforma dovrebbe aggiungere nuovi servizi alle strutture che si trasformerebbero in luoghi di cura e assistenza per la popolazione, agendo parallelamente ai «Distretti Sanitari».