Essendosi il Premier Conte dimesso, il governo da lui guidato sta rimanendo in carica soltanto per sbrigare gli affari correnti: quali sono i decreti che la crisi sta tenendo bloccati e quelli che possono comunque andare avanti?
Decreti bloccati dalla crisi di governo
Sono diversi i provvedimenti su cui governo e Parlamento erano impegnati prima dell’apertura della crisi, dal Decreto Ristori, al Recovery plan fino alla proroga al blocco delle cartelle fiscali. La priorità assoluta è il primo in quanto contiene gli aiuti per gli imprenditori e le attività costrette alla chiusura a causa dell’emergenza sanitaria. Trattandosi di una misura necessaria per fronteggiare la pandemia, viene considerato come disbrigo degli affari correnti e dunque potrà essere comunque approvato. A tal proposito il blocco delle cartelle esattoriali potrebbe essere inserito in questo Decreto.
Continuerà inoltre la stesura del Recovery Plan, dopo l’apertura del confronto con sindacati e imprenditori. Le Camere hanno deciso di proseguire con le audizioni nelle commissioni, dopodiché il governo dovrà fare una sintesi delle indicazioni ricevute.
A parte la discussione sui fondi europei e la conversione in legge dei decreti in scadenza (Milleproroghe, Natale ed Elezioni 2021), l’attività parlamentare è sostanzialmente ferma. Sospeso infatti l’iter per il provvedimento relativo all’assegno unico, al blocco dei licenziamenti, alla legge elettorale e alla giustizia. Saltata infatti la relazione del ministro Alfonso Bonafede originariamente prevista per giovedì 28 gennaio su cui Italia Viva aveva annunciato voto contrario.