> > Poppi: il castello dei conti Guidi e il fantasma della contessa Matelda

Poppi: il castello dei conti Guidi e il fantasma della contessa Matelda

poppi

Costruzione e storia Il Castello dei Conti Guidi a Poppi, ex sede del Comune in provincia di Arezzo, sorge in uno dei borghi più belli d’Italia. I signori che fecero costruire l’edificio, da una fortificazione preesistente, vi dimorarono dominando il Casentino - una delle quattro vallate p...

Costruzione e storia

Il Castello dei Conti Guidi a Poppi, ex sede del Comune in provincia di Arezzo, sorge in uno dei borghi più belli d’Italia. I signori che fecero costruire l’edificio, da una fortificazione preesistente, vi dimorarono dominando il Casentino – una delle quattro vallate principali della provincia di Arezzo – dal XII al XV secolo. Il progetto, secondo il celebre pittore, architetto e storico dell’arte Giorgio Vasari, fu del padre di Arnolfo di Cambio, Jacopo o Lapo, e Arnolfo si sarebbe ispirato proprio a questa costruzione, per il progetto di Palazzo Vecchio a Firenze. Essa è caratterizzata dalla tipica merlatura guelfa, a memoria della fedeltà dei Conti Guidi al Vescovo di Arezzo, mentre il leone che si trova su numerosi dipinti e stemmi all’interno del castello, è simbolo della Casata. In questa antica dimora signorile a due piani vi sono importanti dipinti, come “la Madonna con il Bambino” di Sandro Botticelli (nel Salone del primo piano) e rappresentazioni evangeliche di Taddeo Gaddi, allievo di Giotto (nella Cappella al secondo piano). Inoltre al primo piano c’è la ricchissima Biblioteca Rilliana, dotata di 20.000 volumi, con 500 manoscritti autentici e quasi 800 altri documenti. All’interno del castello è anche allestita una mostra permanente che ricorda la Battaglia di Campaldino, combattuta l’11 giugno 1289 tra l’esercito ghibellino di Arezzo e la lega delle città guelfe, tra cui Siena e Firenze. Vi combattè anche un giovane Dante Alighieri, del quale al Castello di Poppi vi è un busto. Dante accennerà all’evento bellico di Campaldino anche nella Divina Commedia: nel V Canto del Purgatorio e nel XXII dell’Inferno.

Un fantasma e il “rumore” delle armi

Il fascino del castello è dovuto anche al fatto che nelle sue stanze aleggerebbe il fantasma della Contessa Matelda Guidi, vissuta nel Duecento. La nobildonna avrebbe ricevuto lì quasi ogni sera un amante diverso, ma perché essi mantenessero il segreto, li avrebbe poi fatti uccidere tra atroci torture o comunque li avrebbe fatti precipitare in un pozzo dotato di coltelli affilati. Tutto ciò sarebbe durato finchè le donne del borgo non protestarono perché i loro uomini non tornavano a casa, facendo murare viva la malvagia contessa nella Torre del castello, ribattezzata la Torre dei Diavoli. Qualcuno giura che il fantasma della nobildonna vaghi ancora di notte in quei paraggi, in cerca di nuove prede maschili. Inoltre, dato che il cortile del castello fu spesso teatro di combattimenti medievali, dei quali si seppellivano poi i cavalieri morti, vi si udirebbe ancora ogni tanto il rumore delle armi.

[Gallery]