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Primo maggio, Festa dei lavoratori: i dati provvisori di occupati e disoccupati

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Il drammatico bilancio delle morti sul lavoro in Italia è seguito da un'altra preoccupazione relativa alle statistiche in merito agli occupati e disoccupati nel Paese: ecco i dati

Aumentano gli occupati e i disoccupati, mentre diminuiscono gli inattivi: questa la situazione dopo gli ultimi dati registrati a febbraio 2024.

Mondo del lavoro: i dati sull’occupazione

L’occupazione cresce: +0,2%, pari a +41mila unità, tra gli uomini, i maggiori di 24 anni e i dipendenti permanenti; diminuisce invece tra le donne, i 15-24enni, i dipendenti a termine e gli autonomi.

Il numero di occupati, a febbraio 2024, supera quello di febbraio 2023 dell’1,5%.

Uomini e donne in cerca di lavoro

Il tasso di disoccupazione totale sale al 7,5% (+0,2 punti), quello giovanile al 22,8% (+0,7 punti). Mentre, il tasso di inattività scende al 33,0% (-0,2 punti).

L’aumento del numero di persone in cerca di lavoro interessa entrambi i generi e ogni classe d’età: +2,5%, pari a +46mila unità. Tuttavia, rispetto a febbraio 2023, diminuiscono sia i soggetti in cerca di lavoro (-3,2%, pari a -63mila unità) che quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,9%, pari a -239mila).

Le dichiarazioni di Franco Bettoni, Presidente Nazionale ANMIL

In vista della Festa dei lavoratori non si può non accennare una situazione ormai allarmante, ovvero, il bilancio delle morti sul lavoro.

Il presidente Franco Bettoni effettua delle dichiarazioni in merito:

«E’ del tutto evidente che ci troviamo di fronte ad una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più intollerabile e indegna di un Paese civile. Occorre un salto di qualità, un deciso cambio di rotta che renda concrete ed efficaci le pur numerose dichiarazioni di intenti che rimangono spesso sulla carta. Non bastano, infatti, le varie normative ed i protocolli sulla sicurezza sottoscritti da pluralità di soggetti se poi questi non vengono applicati nella pratica. Per questo chiediamo con forza al Governo che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro vengano inserite tra le priorità dell’agenda istituzionale».

Inoltre, il presidente, aggiunge:

«Altro investimento assolutamente impellente va finalizzato al rafforzamento di personale e di ispettori che controllino il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza del lavoro».

In merito a tale aspetto si evidenzia che tra le aziende ispezionate nel 2018 dall’I.N.L. (Ispettorato Nazionale del Lavoro) ben 16.394, pari al 78,2% del totale, sono risultate irregolari, con una crescita del tasso di irregolarità del 5% rispetto all’anno precedente.