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Pronto Soccorso in allarme, De Iaco: "Sovraffollamento e pochi medici, nei prossimi 10 giorni sarà peggio"

pronto soccorso de iaco

Fabio De Iaco ha lanciato l'allarme sulla situazione dei Pronto Soccorso, sovraffollati e con pochi medici urgentisti. 

Sebbene lontani dai numeri registrati durante la seconda ondata, i Pronto Soccorso di diversi ospedali iniziano ad avere difficoltà perché i posti letto dedicati ai soggetti positivi al Covid nei reparti specialistici cominciano a scarseggiare.

Pronto Socorso in difficoltà: parla De Iaco

Si tratta dell’avvertimento di Fabio De Iaco, direttore del Pronto soccorso all’ospedale Martini di Torino e dirigente del Simeu. Raggiunto dal Fatto Quotidiano, egli ha spiegato che i malati non Covid vengono trattati solo in Pronto Soccorso. Cosa che provoca un allungamento dei tempi e delle attese, con un sovraffollamento anche dove non c’era mai stato.

I medici urgentisti, che hanno lamentato di “non essere in numero sufficiente“, hanno parlato di una situazione non sorprendente, dato che con i primi freddi e nonostante i vaccini in questa stagione aumentano le sindromi respiratorie e si riacutizzano malati cronici, soprattutto anziani. Questo il loro allarme: “Nei prossimi dieci giorni sarà peggio, poi ci saranno le feste e chissà che a metà gennaio non sia peggio ancora“.

Pronto Socorso in difficoltà, parla De Iaco: ospedali riconvertono posti letto

Intanto le Regioni stanno aumentando e convertendo i posti letto per accogliere un maggior numero di pazienti Covid. Pur lontani dai numeri della seconda e terza ondata serve infatti attenzione e, secondo il primario Andreoni, qualche misura di contenimento. “Stavamo cercando di mantenere le terapie intensive per le attività chirurgiche, ma saremo costretti ad aprire anche qualche letto di intensiva per il Covid“, ha concluso quest’ultimo.