> > Pupo canta in Bielorussia, scoppia la polemica: "Sono un uomo libero"

Pupo canta in Bielorussia, scoppia la polemica: "Sono un uomo libero"

Polemiche per il live di Pupo in Bielorussia

Pupo si è esibito in un live in Bielorussia e ha scatenato accese polemiche. Il cantante si è difeso.

Pupo si è esibito in un live in Bielorussia e ha scatenato accese polemiche per questa decisione. Il cantante si è difeso a gran voce da qualsiasi accusa.

Pupo canta in Bielorussia, scoppia la polemica: “Sono un uomo libero”

Pupo si è esibito allo Slaviansky Bazar, festival musicale che si conclude a Vitebsk, città del nord della Bielorussia, sulla strada di Mosca, scatenando accese polemiche per il suo ennesimo tour nei paesi coinvolti o sfiorati dalla guerra russo-ucraina, soprattutto quelli schierati con Putin. “È stato un trionfo mio e della musica italiana. Sono un uomo libero che non ha confini, di musica e di pace” ha dichiarato il cantante. A maggio aveva rinunciato a partecipare al Festival Road to Yalta, a Mosca, direttamente dal Cremlino, in seguito alle polemiche mediatiche. Questa volta ha deciso di non rinunciare e si è esibito nella terra dell’autocrate Lukashenko, il più stretto alleato di Putin nell’aggressione all’Ucraina. “Sono qui gratis e solo per fare il mio lavoro, si tratta di un festival che assomiglia a Sanremo, ha 35 anni di vita, è la terza volta che partecipo. Non vedo perchè avrei dovuto non farlo. Se mi invitassero a Sanremo ci andrei subito. Mi chiamano qui ed eccomi. La politica non c’entra” ha dichiarato il cantante.

Pupo canta in Bielorussia: scoppia la polemica

Pupo è finito al centro di una nuova ondata di polemiche, dopo quella di maggio, in particolare con un tweet di un’associazione di esuli bielorussi a Roma. “I soldi non puzzano, anche se sono dei fasci. Ma io sono qui gratis, come ho già spiegato. Lukashenko non so nemmeno che faccia abbia. Il mio riferimento, quello che mi ha invitato, è il presidente del festival, un raffinato conoscitore di musica” ha dichiarato Pupo. Perché non ha partecipato al Road to Yalta mentre ha deciso di partecipare a questo festival?Sono due cose diverse. Al festival del Cremlino c’era il dubbio che potesse essere scambiato per una rassegna di canzoni di guerra, anche se io mi sarei presentato con un pezzo di pace. A Vitebsk invece sono venuto solo per fare il mio mestiere di cantante e musicista. Non sta a me prendere una parte politica per i russi, gli ucraini, i bielorussi, moldavi e tutte le altre nazioni ex sovietiche, dappertutto sono molto amato” ha spiegato il cantante, sottolineando di non voler dare un giudizio, perché ha quello ci penserà la storia. “Neppure mio padre si permetteva di dirmi quello che dovevo fare, figuriamoci se mi faccio condizionare da qualche leone da tastiera” ha aggiunto. “Sono un artista che non ha frontiere, un uomo ed un artista libero” ha poi concluso.