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Quirinale, un Covid - Hotel per far votare i positivi: la proposta di Italia Viva

Camera dei Deputati

Quirinale, la proposta del Covid-Hotel avanzata da Marco di Maio (IV) è piaciuta a Molinari della Lega ma sono tanti i nodi da sciogliere

Quirinale, mancano pochi giorni al primo voto per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica e ci sono ancora alcuni nodi organizzativi da sciogliere come quello di garantire il voto ai positivi al covid.

Quirinale, il problema covid per le operazioni di voto

Mancano pochi giorni alla data del 24 gennaio che segnerà l’inizio delle operazioni di voto per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica da parte del Parlamento riunito in seduta comune.

Sono tanti i nodi da sciogliere mentre il tempo stringe. E non ci riferiamo alla partita politica che sembra ancora tutta da giocare e dall’esito quanto mai incerto per decidere il successore di Mattarella.

In questi giorni infatti il Presidente della Camera Fico è chiamato a risolvere una serie di problemi organizzativi (e di conseguenza procedurali) relativi all’incognita Covid che pesa come un macigno sulle operazioni di voto.

Se da un lato infatti si è riuscito in qualche modo ad arginare il problema dei deputati non vaccinati (che dovranno effettuare un tampone) e quello di possibili  assembramenti facendo votare i grandi elettori non più di 50 alla volta – oltre a tutte le necessarie misure igieniche del caso – resta il grande problema di riuscire a garantire il voto anche ai positivi

Quirinale, la proposta del Covid-Hotel

Un problema di difficile soluzione come è facile immaginare che ha impegnato i capigruppo nella riunione di ieri dove, tra le varie proposte, risulta anche quella del deputato di Italia Viva Marco di Maio che ha suggerito l’allestimento di un Covid-Hotel nei pressi di Montecitorio. L’idea sarebbe quella di prenotare uno degli Hotel davanti Montecitorio per i positivi e garantire un percorso protetto che permetta di eprimere il proprio voto attraverso una cabina ad hoc. 

Da quanto riportano alcune fonti, l’idea del deputato Di Maio avrebbe incontrato il favore di  Riccardo Molinari della Lega, e il no di alcuni esponenti del Pd e dei Cinque Stelle.

Quirinale, l’alternativa del voto dal domicilio dei positivi al covid

L’altra alternativa  – che solo all’apparenza sembra più semplice – è quella di far votare i positivi dal proprio domicilio ma in realtà rappresenterebbe una forte deroga a principi che vanno rispettati per l’elezione del capo dello Stato – come quello della segretezza – e pertanto si potrebbe procedere solo con il consenso unanime dei capigruppo e in seguito ad un parere della Giunta del Regolamento.

Insomma, sia sul fronte politico che su quello organizzativo sono ancora davvero tanti i nodi da sciogliere in quella che rappresenterà una pagina politica cruciale della nostra storia repubblicana alle prese con la difficile gestione sanitaria, politica ed economica della pandemia.