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Raggiunto accordo sul mercato del carbonio e sul clima in Europa

L'Ue trova l'accordo sulle emissioni di CO2

Ci sono volute 30 ore di duelli durissimi fra parlamentari ed intermediari ma ora c'è l'accordo sul mercato del carbonio e sul clima in Europa

Finalmente è stato raggiunto l’accordo sul mercato del carbonio e sul clima in Europa. Gli stati membri concordano in nottata una riforma epocale in ordine alle emissioni di CO2. Non è stato né facile né breve con 27 interlocutori: eurodeputati e stati membri dell’Ue hanno raggiunto un accordo nella notte. In agenda c’era un’ampia vasta riforma del mercato europeo del carbonio, che è “al centro del piano climatico dei Ventisette”. 

Accordo su mercato del carbonio e clima 

Il risultato è ambizioso ma andrà limato e spalmato sulle legislazioni nazionali. Dopo 30 ore di colloqui durissimi fra i negoziatori del Parlamento europeo e degli Stati membri dell’Ue si è arrivati ad un accordo. Lo scopo è coprire le proprie emissioni di CO2 e per farlo adesso i produttori di elettricità e le industrie ad alta intensità energetica (acciaio, cemento, ecc.) nell’Unione dovranno adesso acquistare “permessi inquinanti” sul mercato europeo delle quote di emissione (ETS). 

Quote “a scalare” per indurre ad emettere meno

Quel mercato era stato creato nel 2005 e le sue regole sono valevoli per il 40% delle emissioni del continente. Che significa? Che le quote totali create dagli Stati diminuiscono nel tempo, a scalare, in modo da esporli sempre di più al bisogno di legiferare o regolamentarsi in proprio ed emettere meno. A luglio 2021 a Bruxelles la riforma aveva preso piede in Commissione europea: ci si proponeva di ridurre i gas serra del piano climatico dell’Ue. E i termini dell’accordo? Il tasso di riduzione delle quote proposte “accelererà, con un calo del 62% entro il 2030 rispetto al 2005 (contro un precedente obiettivo del 43%), il che significa che di fatto i produttori interessati dovranno ridurre le loro emissioni del 62%”.