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Rai: cosa sta succedendo?

Carlo Fuortes

L'amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, si è dimesso. Ci sono grandi cambiamenti in Rai. Scopriamo cosa sta succedendo.

Grandi cambiamenti in Rai. L’amministratore delegato Carlo Fuortes ha deciso di dimettersi un anno prima della fine del mandato, lasciando al governo Meloni la possibilità di scegliere un dirigente più affine alla sua linea politica.

Rai: le dimissioni di Carlo Fuortes

Ci sono grandi cambiamenti in corso in Rai. Carlo Fuortes, amministratore delegato nominato dal governo Draghi, ha deciso di dimettersi un anno prima della scadenza del mandato. In questo modo il governo Meloni potrà scegliere una persona più affine alla sua linea politica. La posizione di Fuortes era da mesi nel mirino del governo, ma la strategia per conquistarlo è stata svelata con il decreto legge recante “disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici e società“, conosciuto come decreto Fuortes, approvato dal Consiglio dei ministri il 4 maggio 2023.

Le nuove misure impongono un limite di 70 anni agli amministratori con incarichi dirigenziali nelle strutture che rientrano nel bilancio dello Stato, come teatri stabili e fondazioni lirico sinfoniche. Per la maggior parte dei commentatori, si tratterebbe di un atto per licenziare l’attuale sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli, il Francesco Stephane Lissner. Il ruolo sarebbe potuto essere offerto dal governo a Fuortes, per liberare la sua posizione alla guida della Rai per un funzionario più vicino al governo. L’8 maggio, quattro giorni dopo l’approvazione del decreto, Carlo Fuortes ha annunciato le sue dimissioni da amministratore delegato.

Dimissioni di Fuortes: le motivazioni

Carlo Fuortes ha spiegato le motivazioni delle sue dimissioni, spiegando che da decenni lavora nell’amministrazione pubblica e di aver sempre agito privilegiando il beneficio della collettività rispetto a conveniente di parte. “Nel primo anno di lavoro del nuovo consiglio di amministrazione con il governo Draghi il cda ha raggiunto grandi risultati per l’azienda. Ma all’inizio del 2023 sulla carica da me ricoperta e sulla mia persona si è aperto uno scontro politico che contribuisce a indebolire la Rai e il servizio pubblico” ha dichiarato.

Fuortes ha spiegato anche di aver visto venir meno l’atteggiamento costruttivo che aveva sempre caratterizzato il consiglio di amministrazione della Rai. “Il cda deve deliberare, nelle prossime settimane, i programmi dei nuovi palinsesti ed è un dato di fatto che non ci sono più le condizioni per proseguire nel progetto editoriale di rinnovamento che avevamo intrapreso nel 2021. Non posso, pur di arrivare all’approvazione in cda dei nuovi piani di produzione, accettare il compromesso di condividere cambiamenti – sebbene ovviamente legittimi – di linea editoriale e una programmazione che non considero nell’interesse della Rai” ha aggiunto l’ex amministratore delegato. Ha, inoltre, spiegato di aver sempre ritenuto la libertà delle scelte e dell’operato di un amministratore un elemento fondamentale dell’etica di un’azienda pubblica.

I cambiamenti in Rai: il sostituto di Fuortes

Per il momento non è ancora sicuro che il posto al teatro San Carlo si liberi veramente, visto che, come riportato dal Corriere della Sera, i legali di Lissner sono intenzionati a fare ricorso contro il decreto. Intanto, però, la presidenza del Consiglio ha già preparato il nome del possibile sostituto di Fuortes. Si tratterebbe di Roberto Sergio, attuale direttore di Radio Rai 1, molto vicino a Pier Ferdinando Casini. Insieme a lui, nel ruolo di direttore generale, potrebbe arrivare anche Giampaolo Rossi, intellettuale della destra romana, che ha curato per diversi anni un blog su Il Giornale.