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Rimborsi M5s, è scontro a distanza tra Renzi e Di Maio

Elezioni 2018

Il segretario dem a 'Otto e mezzo' non risparmia neanche Pietro Grasso.

A distanza di giorni, continua a tenere banco in Italia la questione dei rimborsi M5s. Un argomento che rischia di far saltare l’intera campagna del movimento, proprio ora che si è alle battute finali e si è più alla ricerca di certezze. A quanto pare, il caso che ha investito Andrea Cecconi e Carlo Martelli è molto probabilmente solo la punta di un iceberg, che rischia di far perdere consensi al Movimento 5 stelle. Intanto continua lo scontro a distanza tra Matteo Renzi, segretario del Pd, e Luigi Di Maio, candidato premier del M5s.

Rimborsi M5s, parla Renzi

Ad ‘Otto e Mezzo’, programma condotto da Lilli Gruber su La7, Matteo Renzi attacca duramente Di Maio ed il Movimento 5 stelle sulla questione dei rimborsi. “Di Maio che parla di mele marce ricorda Bettino Craxi che aveva definito Mario Chiesa, ‘un mariuolo'”. Un riferimento tutt’altro che casuale, quello fatto dal segretario del Pd che ha ricordato i toni assolutori che usò l’ex leader socialista sul malaffare dell’imprenditore milanese da cui, nel 1992, partì tutta l’inchiesta di Mani Pulite.

Renzi però non si è fermato ed ha continuato ad attaccare il M5s, la sua politica e la sua visione di cosa sia un partito: “Quello che sta accadendo tra i cinquestelle – afferma il segretario del Pd – è impressionante, si sono trasformarti in un’arca di Noè che sta imbarcando truffatori, scrocconi, riciclati e massoni. Altro che mele marce, sono un’ ortofrutta”.

L’attacco di Renzi a Grasso

Il segretario del Pd non perde l’occasione di attaccare anche Pietro Grasso, presidente del Senato, e leader di ‘Liberi e uguali’. Un attacco dovuto alla richiesta di quest’ultimo di convocare nuovamente l’ufficio di presidenza, in modo tale da ripristinare, dopo la scadenza del 31 gennaio, il tetto agli stipendi dei funzionari di Palazzo Madama.

Secondo Matteo Renzi, la proposta avanza da Grasso, è solo “una presa in giro da parte di chi tra le alte cariche dello Stato è l’unico a non aver aderito al tetto”, voluto dal Pd stesso. Infatti, lo stesso segretario specifica che “si chiama tetto Renzi perchè lo abbiamo introdotto noi del Pd”. Allo stesso tempo, Renzi non perde l’occasione di ricordare che il presidente del Senato, e leader di ‘Liberi e Uguali’, non ha ancora saldato un conto con il suo ex partito: somme per le quali Grasso si sarebbe impegnato a versare come è previsto dallo statuto del Pd.

Renzi contro Salvini

Durante la puntata di ‘Otto e Mezzo’, Matteo Renzi non risparmia nemmeno Matteo Salvini, leader della Lega, che secondo il segretario dem non ha alcuna “credibilità”, tanto meno in Europa dove “è avvertito come un pericolo”. Sempre secondo Renzi, il leader della Lega in Italia utilizza “parole irresponsabili” come quelle pronunciate dopo i fatti di Macerata.

Per quanto concerne invece Berlusconi e la promessa dei 600 mila rimpatri, Renzi ha detto: “non ci crede neanche lui”. Rispetto a Salvini però, il segretario dem concede qualche onore al leader di Forza Italia, sostenendo che ha una credibilità in Europa ed è riconosciuto nel Ppe. Infatti, proprio in merito a tale argomento, Renzi si chiede come sia possibile che Berlusconi abbia deciso di allearsi con un politico come Salvini, che ha una visione diametralmente opposta su tanti argomenti.

Parlando dei due leader del centrodestra, il segretario del Pd non si è potuto esimere dall’esprimere una propria opinione in merito al fascismo: “Berlusconi e Salvini dicono che il fascismo è morto? Mi sembrano frasi poco responsabili. Il fascismo è morto come esperienza di governo di Mussolini, la storia pessima dell’Italia, ma Luca Traini che ha sparato e ha sparato all’altezza uomo alla sede del Pd è un fascista. Il fascismo è morto, ma i fascisti ci sono ancora”.

Renzi ed il suo Pd

A meno di tre settimane dalle elezioni politiche, anche il Pd inizia a tirare le somme nell’intento di capire quante siano le possibilità di ottenere la maggioranza per governare senza compromessi con altri partiti. Proprio su questo argomento, Matteo Renzi ha detto: “Sono convinto di poter essere il primo partito e il primo gruppo parlamentare”. Per quanto concerne invece i rapporti con gli altri gruppi della coalizione di centrosinistra, il segretario dem si è augurato “che facciano il risultato migliore di tutti”.

Allo stesso tempo però, Renzi ha espresso qualche dubbio su alcune politiche che vorrebbe promuovere il leader di ‘+Europa’, Emma Bonino: “Non condivido la sua linea sulla questione immigrazione: dobbiamo dire con chiarezza che la linea Minniti sta aiutando l’ Italia, è molto solida e più seria di altri”. Insomma, su qualche tema, anche nel centrosinistra ci sarà da discutere ma Renzi resta ottimista e, più che altro spera, di non dover esser costretto a creare colazioni con il centrodestra per poter governare altri cinque anni, come è accaduto nella precedente legislatura.