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Con l‘indice di contagio che rischia di tornare sopra l’1 e l’incidenza settimanale in aumento, si fa sempre più concreta l’ipotesi del ritorno in zona gialla di alcune regioni: uno studio dell’Altems, l’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica, ha calcolato la percentuale di rischio di lasciare la fascia di tutti i territori.
Ritorno in zona gialla a causa della variante Delta
A causare la risalita dei contagi è stata la diffusione della variante Delta, identificata per la prima volta in India e ora diventata prevalente in Italia in base alla percentuale di presenza nei tamponi sequenziati (42% contro il 41% della Aifa, la mutazione precedentemente dominante).
A preoccupare è il fatto che questa variante possa dimostrarsi più resistente delle altre ai vaccini, il che vuol dire che anche un immunizzato con la seconda dose può contrarla e trasmetterla agli altri. Altri che, se non vaccinati, corrono il rischio di sviluppare una malattia in forma grave e necessitare di ospedalizzazione.
Ritorno in zona gialla: le percentuali di rischio delle regioni
La prime due regioni che potrebbero finire in zona gialla sono la Sardegna, che ha una percentuale di rischio di lasciare la bianca del 32% e la Sicilia col 31%. Ciò vuol dire che nel giro di 21 giorni questi territori rischiano più degli altri di dover reintrodurre l’obbligo di mascherina all’aperto e la chiusura di bar e ristoranti al chiuso dopo le 18.
Queste le percentuali relative alle altre regioni che rischiano di più calcolate dall’Altems e riportate da La Stampa:
- Veneto 24% di possibilità a sette giorni
- Lazio e Campania 20%
- Piemonte 15%
- Liguria 12%.
La situazione potebbe però cambiare con un’accelerazione del contagio che farebbe crescere proporzionalmente i rischi di ingresso in zona gialla. La Sardegna avrebbe infatti il 72% delle probabilità di tingersi di giallo tra una settimana e la certezza tra due così come la Sicilia, al 53% di possibilità già tra sette giorni. Sempre tra una settimana il Veneto rischierebbe al 45%, il Molise al 43%, la Provincia Autonoma di Bolzano al 37%, la Lombardia al 35% e le Marche al 34%.
Ritorno in zona gialla: Regioni chiedono cambio parametri
Preoccupate di tornare in zona gialla con conseguenze pesanti su turismo e attività commerciali, le Regioni hanno chiesto al governo di affiancare al parametro dei 50 casi settimanali ogni 100 mila abitanti anche la percentuale di occupazione delle terapie intensive e dei reparti di medicina.