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Mancini sull’addio alla Nazionale italiana, la sua verità: “Mi hanno spinto a dare le dimissioni”

Roberto Mancini lascia la Nazionale motivo

Per quale motivo Roberto Mancini lascia la Nazionale azzurra? A sverlarlo è stato il diretto interessato.

Roberto Mancini lascia la Nazionale azzurra: dopo alcuni giorni dalla diffusione della notizia, l’ex ct ha deciso di rompere il silenzio e svelare il motivo che lo ha spinto a prendere una simile decisione.

Roberto Mancini lascia la Nazionale azzurra, il motivo

Stando a quanto riferito dal diretto interessato in due diverse interviste rilasciate a Libero e a Repubblica, lasciare la Nazionale italiana sarebbe stato non un tradimento ma un gesto d’amore. Inoltre, ha precisato che lo “hanno spinto” a dimettersi.

L’ex commissario tecnico di Euro 2020 ha deciso di dire la verità sull’addio e, pur non negando di aver ricevuto offerte per guidare la Nazionale dell’Arabia Saudita (come svelato lunedì 14 agosto dalla Gazzetta dello Sport), ha affermato che la rottura è avvenuta per questioni tecniche, sportive e contrattuali. In particolare, ha puntato il dito contro una clausola voluta dal presidente della federazione Gabriele Gravina che prevedeva il suo esonero in caso di mancata qualificazione ai prossimi Europei. I cambi di staff, infine, sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Entrambe le circostanze sono state lette da Mancini come un atto di sfiducia nei suoi confronti e, di conseguenza, ha scelto di rassegnare le dimissioni.

In occasione del suo colloquio con Hoara Borselli, l’ex calciatore ha deciso di dire la sua. “La decisione la stavo maturando da un po’ di mesi. Io non volevo lasciare la panchina della Nazionale perché mi ha dato tanto, mi piaceva moltissimo. Era un onore guidare gli azzurri”, ha detto. Focalizzandosi sull’addio di Chicco Evani allo staff tecnico, poi, ha aggiunto: “È stato il mio vice per cinque anni in Nazionale. Insieme abbiamo vinto gli Europei. Io ho fin da subito detto di non approvare questo cambio. Io avrei invece lasciato tutto così, magari aggiungendo qualche persona diversa. Mi sembrava potesse essere un giusto compromesso, ma così non è stato. E questo non garantisce quella serenità necessaria per poter affrontare sfide importanti come quelle che la Nazionale ha davanti”.

La clausola della discordia

Mancini ha anche spiegato di aver fatto una precisa richiesta al presidente gravina, lo scorso 7 agosto. “Ho fatto mandare un messaggio al presidente Gravina da chi mi rappresenta legalmente e segue la mia contrattualistica, cioè mia moglie. In quel messaggio chiedevo se cortesemente poteva togliermi una clausola dal contratto”, ha spiegato.

In occasione della telefonata tra Silvia Fortini e Gravina, si è poi aperta una voragine che ha portato a una crisi insanabile lega alla “clausola che se la Nazionale fosse andata fuori dagli Europei mi avrebbe licenziato”.

L’ex allenatore della Nazionale azzurra, quindi, ha affermato: “Semplicemente gli ho chiesto di poterla togliere per avere la possibilità di lavorare in modo più tranquillo. Per me non era importante la clausola quanto il gesto. Toglierla avrebbe rappresentato un passo nei miei confronti che avrebbe fatto capire che in me ci credevano ancora”.

Mancini, dunque, ha detto a Gravina che, se la federazione non avesse cancellato la clausola, si sarebbe dimesso. Quando gli è stato detto che non si poteva eliminare, ha deciso di andarsene.

La morte di Vialli e le proposte sul tavolo

Rispetto alla decisione di lasciare la Nazionale, Mancini ha ammesso che anche la morte di Gianluca Vialli ha avuto il suo peso. “È stata per me devastante. Lui non era solo un amico, un collaboratore, era un fratello. Il suo carisma in Nazionale era fondamentale. La sua mancanza ovviamente non ha determinato la mia scelta ma non nego che senza Luca nulla è più come prima”, ha detto.

Infine, commentando i 40 milioni l’anno per tre anni che gli sono stati offerti dall’Arabia Saudita per giocare nella sua Nazionale, ha detto: “Non è assolutamente così. Mi spiego meglio. In questi anni ho ricevuto molte offerte economicamente molto molto allettanti. Sia dopo la vittoria agli Europei che in questi mesi. Ho sempre detto ‘no’ senza pensarci un secondo. Non ho mai fatto scelte dettate dai soldi. Non nego ci sia un interesse da parte dell’Arabia ma non è stato quello che ha portato alla mia decisione. La Nazionale non l’avrei mai lasciata”.

E, rispetto ad eventuali proposte sul tavolo, ha ammesso: “Ce ne è più di una ma ad oggi nulla di concreto. Valuterò nelle prossime settimane”.

L’attacco ricevuto dalla Gazzetta, invece, è stato commentato da Mancini con queste parole: “Perché la Figc credo che abbia accordi di sponsorizzazione con la Gazzetta. Non so se qualcuno si è preso la briga di parlare col direttore. Sono rimasto sorpreso anch’io – e ha concluso –. Quello che sto dicendo è indipendente da quello che potrà succedere in futuro e da dove andrò. Ora non voglio pensare a niente”.