> > Sacra Sindone, la scoperta: false molte macchie di sangue

Sacra Sindone, la scoperta: false molte macchie di sangue

Sacra Sindone

Inaspettata scoperta sulla Sindone, alcune delle macchie presenti su di essa non risulterebbero vere. L'esperimento che lo dimostra

La Sacra Sindone continua a rivelare sorprese ma, questa volta, ben diverse da quanto ci si potrebbe aspettare. Stando a quanto emerso da una ricerca condotta nella prima metà del 2018 infatti, almeno metà delle macchie di sangue presenti sulla Sindone di Torino sarebbero false e soltanto alcune risulterebbero compatibili con la posizione di un uomo crocifisso. Lo ha sottolineato Matteo Borrini, dell’università di Liverpool che insieme a Luigi Garlaschelli del Cicap ha condotto un esperimento utilizzando particolari tecniche di medicina forense, allo scopo di andare a ricostruire la formazione delle macchie; i risultati, pubblicati sul Journal of Forensic Sciences, parlano chiaro: diverse macchie non trovano alcuna giustificazione in nessuna posizione di un corpo, nè crocifisso nè nel sepolcro. Gli esperti hanno spiegato di non aver analizzato “la sostanza che ha formato le macchie” quanto piuttosto di aver “voluto verificare come potrebbero essersi formate sulla figura della sindone”.

L’esperimento condotto dagli esperti

Un esperimento ‘estremo’ quello condotto dai due autori della ricerca, simulando mediante l’utilizzo di sangue vero e artificiale, la crocifissione su Garlaschelli. Quanto è emerso è sorprendente: “Abbiamo simulato la crocifissione con croci di forma diversa, di diversi tipi di legno e con posizioni differenti del corpo – ha dichiarato all’Ansa Borrini – per esempio con le braccia orizzontali e parallele al terreno, fino a verticali sulla testa”.

Sindone, un prodotto artistico?

I ricercatori sono di fatto riusciti a capire le modalità con le quali si sono formate le macchie di sangue su polsi e avambracci, oltre a quelle intorno alla vita e sul petto. Stando alla ricostruzione, la macchina presente sul torace, dovuta ad una ferita da lancia, sarebbe compatibile con la posizione di un uomo crocifisso, così come altre macchie, dalle quali è possibile anche ipotizzare la posizione delle braccia, a circa 45 gradi molto estese verso l’alto. Ad eccezione di quelle presenti su polsi e nella regione lombarde le quali, sottolineano gli esperti, “non trovano giustificazione con nessuna posizione del corpo, né sulla croce né nel sepolcro”. Dagli esperimenti è emerso in particolare che la macchia presente nella regione lombare sarebbe totalmente irrealistica. Diverse prove sono state fatte su un manichino e, ha spiegato uno dei ricercatori: “hanno mostrato che in questo caso il sangue non arriverebbe nella regione delle reni, ma si accumulerebbe nella regione della scapola”. Tale macchia potrebbe dunque assomigliare ad un segno realizzato artificialmente con un dito o con un pennello. La Sindone dunque, concludono i ricercatori, sarebbe un “prodotto artistico“, ipotesi sulla stessa lunghezza d’onda delle altre analisi già esistenti, su tutte quella della datazione al radiocarbonio.