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Paziente zero: cosa vuol dire e chi indica nell'ambito di un'epidemia

Paziente zero cosa vuol dire

Parlando di un'epidemia è d'obbligo imbattersi nel termine "paziente zero": cosa vuol dire esattamente?

Nell’ambito di un’indagine epidemiologica, come può essere quella relativa al coronavirus piuttosto che alla Sars, si sente spesso parlare di paziente zero: cosa vuol dire questo termine?

Paziente zero: cosa vuol dire

Con questa parola si intende il primo paziente individuato, studiato e sottoposto a terapie all’interno del campione della popolazione di un’indagine. Detto con altre parole, indica la persona che per prima ha esercitato un’influenza negativa sugli altri trasmettendo loro un virus che ha poi dato il via ad un’epidemia.

L’indagine può essere fatta o a livello globale o a livello più circoscritto. In relazione per esempio al coronavirus si può parlare del campione totale dei contagiati oppure del numero degli infetti di un singolo stato, regione o paese. In quest’ultimo caso il paziente zero sarà colui che, avendo contratto il virus, l’ha trasmesso per primo ad altre persone che possono eventualmente averne contagiate altre.

Nel caso precedente invece il paziente zero sarà colui che ha dato origine alla diffusione del virus in generale. Ovvero la prima persona che l’ha contratto in tutto il mondo e che l’ha poi dato ad altri. Per esempio, tenendo conto di altre epidemie divere dal coronavirus, è possibile identificare gli individui che hanno assunto il ruolo di pazienti zero.


Per quanto riguarda la Sars si tratta del professor Liu Janlun, un microbiologo cinese che per primo trasmise l’infezione durante un soggiorno nell’Hotel Metropol di Hong Kong nel 2003. O ancora per il colera si pensa che a dare il via all’epidemia sia stato un bambino della Louis House al 40 di Broad Street. Nel 1854 ne avrebbe causato la diffusione nei sobborghi di Soho a Londra.