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Coronavirus, come fare il tampone e per chi è consigliato

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Sono molte le persone che si chiedono come fare un tampone per coronavirus e per chi è consigliato: facciamo chiarezza.

Il numero di contagi per coronavirus in Italia è in continuo aumento e sempre più persone vengono sottoposte al tampone per verificare i sintomi. Spesso può accadere che il primo risultato sia negativo ma il secondo sia positivo. Inoltre, il gran numero di controlli effettuati nel nostro Paese ha rilevato un gran numero di casi che stanno spaventando i Paesi del mondo e li spingono ad attuare restrizioni verso l’Italia. Sono molte le persone che si chiedono come fare un tampone e per chi è consigliato: facciamo chiarezza.

Coronavirus, come fare il tampone

Per accertare la positività o meno al coronavirus è necessario effettuare uno o più tamponi sul paziente sospetto: come fare? Le autorità hanno più volte ribadito che, in caso di sintomi sospetti, non occorre andare a intasare il Pronto Soccorso ma è bene chiamare il numero 1500. Un’equipe specializzata arriverà a casa per effettuare i controlli. Non sempre, però, risulta necessaria la sottoposizione al test del tampone. “La decisione spetta al personale del Servizio Sanitario Nazionale”, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università degli studi di Milano. Il tampone “va eseguito in modo adeguato sia nella fase di raccolta dei dati, che nella conservazione e trasporto dei campioni ai laboratori. Non si può fare da soli a casa, anche perché in caso di positività viene ripetuto per evitare falsi positivi. Eventualmente è eseguito a domicilio, ma solo da personale specializzato”.

Non è possibile effettuare un tampone precauzionale su un paziente che non presenta sintomi sospetti: infatti, come ha spiegato il virologo, occorre la prescrizione di un medico. In seguito a un colloquio e alla rpesenza di sintomatologia specifica si possono effettuare i test. Il tampone consiste nel prelevare muco e saliva dalla gola con un un bastoncino cotonato, che viene poi avvolto in un gel per la conservazione e inviato ai laboratori per l’analisi. “Ce ne sono moltissimi sul territorio – ha proseguito Pregliasco -, che eseguono un primo livello di screening. Poi ce n’è un secondo, che ha come centri di riferimento l’Ospedale Sacco di Milano e lo Spallanzani di Roma, seguiti a un terzo livello dall’Istituto Superiore di Sanità”. Per l’analisi occorrono, di norma, 4/6 ore alle quali si deve sommare il tempo tecnico di trasporto dei materiali e dei referti.

Il costo del test è sostenuto dal Servizio Sanitario Nazionale. “Il tampone in sé costa pochissimo, circa 1 euro. A ciò si aggiungono circa 40/50 euro di analisi, che però come detto devono e possono essere fatte solo in certe strutture e da personale apposito”.