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Coronavirus in Italia, Rezza: "Assurdo pensare all'immunità di gregge"

Giovanni Rezza

Il direttore Giovanni Rezza ha commentato l'ipotesi dell'immunità di gregge per contenere il coronavirus in Italia

Dopo la decisione presa di Boris Johnson in merito all’immunità di gregge l’ipotesi in Italia è stata subito bocciata. Secondo il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, pensare all’immunità di gregge per contenere il coronavirus come vuole fare la Gran Bretagna è “una cosa assurda”.

Coronavirus, immunità di gregge in Italia

“Mi pare veramente ridicola l’affermazione dell’esperto del governo britannico”, ha detto il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità parlando al programma “I Lunatici” su Rai Radio2. “Io ero già critico verso gli altri Paesi europei per i ritardi con cui si stanno muovendo, questa ultima uscita mi pare veramente incredibile”.

“E’ chiaro – ha spiegato il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità Giovanni Rezza – se lasciassimo il virus scorrazzare liberamente nel giro di sei mesi avremmo la metà della popolazione infettata e lasceremmo sul campo morti e feriti. Questo è un virus che corre molto velocemente, lo vediamo in Lombardia, una delle sanità più efficienti del mondo messa a dura prova. Anche se la letalità di questa infezione non è elevatissima, il fatto che possano verificarsi molti casi in poco tempo tende a sovraccaricare gli ospedali e i reparti ipercritici – si è soffermato Rezza -. Si rischia di non garantire la migliore assistenza possibile a persone che hanno il coronavirus ma anche altre malattie”.