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Coronavirus, allarme per i pazienti malati di tumore

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I malati di tumore sono a rischio per il coronavirus: ancora di più rispetto al resto della popolazione. Rischio di mortalità quadruplicato.

Il coronavirus è un rischio assoluto per i malati di tumore. Altissima la probabilità di ammalarsi ma anche di essere soggetti a gravi complicanze rispetto alle persone senza cancro.

Coronavirus, allarme per i malati di tumore

Uno studio fatto in 14 ospedali nella provincia di Hubei in Cina, dov’è emersa la pandemia, ha incluso 105 malati di cancro, tutti positivi al tampone da coronavirus. I pazienti oncologici, specialmente quelli con sangue o neoplasie polmonari o tumori che si sono diffusi in tutto il corpo, hanno un rischio maggiore di morte o di essere soggetti a gravi complicanze da covid-19, rispetto a quelli senza cancro. I medici coautori, provenienti da Cina, Singapore e Stati Uniti, hanno scoperto che i malati di cancro che hanno sviluppato il covid-19 avevano un tasso di mortalità del virus quasi triplicato rispetto al tasso del 2-3% stimato per la popolazione generale.

I risultati dello studio

J. Leonard Lichtenfeld, vicedirettore medico dell’American Cancer Society, che non era coinvolto nello studio, lo ha definito “importante”, aggiungendo che “riflette ciò che avevamo sentito in precedenza e che i malati di cancro sono più sensibili al virus, e che il decorso dell’infezione è peggiore e i risultati sono peggiori “.

Il coronavirus è uno dei tanti ostacoli che i malati oncologici si trovano ad affrontare, oltre al fatto che le terapie sono rallentate proprio a causa dell’emergenza. Quest’ultima ha avuto come conseguenza la chiusura di molti studi clinici, come spiega lo stesso direttore esecutivo Lichtenfeld.

I dati allarmanti dall’America

Siamo di fronte a sfide scoraggianti per un’assistenza ottimale al paziente – ha dichiarato il direttore Lichtenfeld -. Alcuni ospedali hanno interrotto tutti gli interventi chirurgici contro il cancro, richiedendo il loro rinvio. Mentre tali ritardi hanno senso per alcuni pazienti con malattia in stadio precoce, possono essere devastanti per pazienti con tumori in rapido movimento o difficili da trattare”.

Secondo la American Cancer Society, oltre 1,8 milioni di nuovi casi di cancro dovrebbero essere diagnosticati negli Stati Uniti nel 2020. Oltre 606.000 persone dovrebbero morire di questa malattia.

Il caso di Deborah Silverman

Deborah Silverman è una donna di 29 anni malata di tumore. Nel 2019 l’è stato diagnosticato un carcinoma mammario triplo. Si tratta di un tumore aggressivo che richiede la chemioterapia, le radiazioni e la chirurgia. Il coronavirus, per lei, è stata una vera e propria sfida. Per evitare qualsiasi complicanza ha deciso di iniziare una terapia sperimentale, l’immunoterapia, che ha lo scopo di scatenare il sistema immunitario per attaccare il cancro. Riuscire a coinvolgere più pazienti non è sempre possibile, a causa delle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria.