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Coronavirus, Locatelli: "Sì a riapertura regioni dal 3 giugno"

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Il professore mostra i numeri confortanti della Lombardia, ma allo stesso tempo invita allo scetticismo epr un vaccino entro il 2020.

Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli ha parlato dell’evoluzione della situazione coronavirus in Italia, mostrando grande ottimismo e prove scientifiche sulla possibilità di una riapertura totale delle regioni a partire dal 3 giugno. Monito a chi snobba la mascherina. Scettico sull’arrivo di un vaccino entro il 2021.

Coronavirus, Locatelli: “Riapertura regioni dal 3 giugno”

Il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli è tornato a parlare della situazione sanitaria causata dal coronavirus, mostrando dati confortanti in ottica riapertura delle regioni dal 3 giugno: “Sono positivi e, per quanto la decisione la prenderà la politica il 29 maggio, se rimanessero così, dal 3 giugno non ci sono ragioni tecniche per non riaprire tutte le regioni.

Secondo quanto descrive Locatelli in questa intervista rilasciata a La Stampa, c’è un netto miglioramento in tutte le regioni, compresa la Lombardia: Tutte le regioni sono migliorate, anche la Lombardia e la Val d’Aosta non preoccupano: ha fatto tanti tamponi e ha una popolazione limitata”.

Progressiva riapertura

Tuttavia, il presidente del Css inviata alla cautela, perché basta poco per tornare indietro: L’indice di contagio non deve superare l’1 e più resta basso più margini avremo per tornare a una vita normale”.

Per Locatelli ancora è lontano il tempo in cui si potrà circolare senza mascherine:“Sono valutazioni premature, che si potranno fare solo quando i casi saranno vicini allo zero in tutta Italia. Si va verso una progressiva riapertura, ma sarà importante tracciare gli arrivi per prevenire contagi di ritorno”, avverte il medico.

Discesa lenta

Sui numeri degli ultimi giorni, il professore spiega come la discesa sia più lenta dell’ascesa: Purtroppo nelle epidemie l’ascesa è rapida, la discesa lenta”. Intanto il monitoraggio continua, con i tamponi, come testimoniato da Locatelli stesso: L’Italia è la nazione occidentale che ne ha fatti di più rispetto alla popolazione, nell’ultima settimana 60mila al giorno, premette il presidente del Css.

In conclusione, il presidente del Css si mostra più scettico sul vaccino, ancora troppo lontano: “E’ una speranza, ma anche una scommessa pericolosa. Il vaccino è bene trovarlo anche se, nonostante le notizie incoraggianti, non arriverà prima del 2021“.