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Partiti 150mila test sierologici per creare la mappa del coronavirus

test sierologici albino

É partita la ricostruzione della mappa della diffusione coronavirus in Italia che si avvarrà di 150mila test sierologici.

Da lunedì 25 maggio è iniziata in Italia l’indagine di sieroprevalenza voluta dal governo e organizzata dal ministero della Salute, dall’Istat, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana. Verranno nello specifico effettuati circa 150mila test sierologici per poter creare una mappa del coronavirus e capire quale sia stata la sua reale diffusione sul territorio nazionale. Ben 30mila test sono stati riservati alla Lombardia, la regione maggiormente colpita dal virus, mentre nel Veneto saranno 13mila, 12mila in Emilia Romagna, oltre 11mila in Campania, Lazio e Sicilia; 10mila in Piemonte. In tutte le altre se ne eseguiranno circa 4mila. Ricordiamo poi che il campione delle persone scelte è composto da un gruppo di 150mila persone rappresentative dei 60 milioni di italiani: “Questa scelta – spiega il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardoè stata fatta con criteri statistici che garantiscono la rappresentatività e che vengono fatti rispettando criteri di stratificazione”.

Via ai test sierologici per la mappa del coronavirus

Secondo il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, l’indagine con i test sierologici “permette di determinare il numero delle persone che hanno avuto un incontro con il nuovo coronavirus e si sono infettate, di avere valutazioni diversificate su base territoriale, e di comprendere la diversa ineffabilità delle differenti fasce di età. Sarà possibile capire cioè se i bambini non solo sviluppano una malattia molto meno severa, ma magari si infettano anche meno”. Altro dato molto importante che verrà fuori dai test sarà quello di poter individuare gli asintomatici e definirne un numero complessivo indicativo anche per determinare, in base al reale numero dei contagi, quale sia il tasso di mortalità del Covid-19 in Italia.

Il compito di effettuare la maggior parte dei test è della Croce Rossa italiana. “Le persone selezionate potrebbero essere contattate da un nostro volontario da un numero di telefono che comincia con 065510 – precisa Michele Bonizzi, responsabile dell’area salute della Cri – A questo punto, se si accetterà di partecipare allo studio verrà proposto un questionario molto semplice, al termine del quale verrà preso appuntamento presso il punto di prelievo predisposto dai Comitati territoriali o direttamente dalle Sanità regionali”. Dopodiché, il sistema sanitario regionale si occuperà di processarlo e produrre un risultato clinico di laboratorio.