> > Saman Abbas, presidente Ucoii: "Non è stata protetta dopo le denunce"

Saman Abbas, presidente Ucoii: "Non è stata protetta dopo le denunce"

Saman Abbas fratello

Il Presidente dell'Ucoii si è espresso sul caso di Saman Abbas e ha sottolineato come la giovane non sia stata adeguatamente protetta dopo le denunce.

Il presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia (Ucoii) Yassine Lafram ha affermato che Saman Abbas, la ragazza pachistana di 18 anni scomparsa da mesi di cui si teme l’omicidio, non sarebbe stata protetta a dovere dopo le denunce.

Saman Abbas, parla il presidente dell’Ucoii

Intervistato dall’Agi, l’uomo ha spiegato che la vicenda della giovane dovrebbe spingere a riflettere sulla complessità degli strati che la compongono piuttosto che a continuare a cercare colpevoli sul piano sociale su cui scaricare le colpe. “Ragioniamo in primis su chi aveva il dovere di monitorare e salvaguardare Saman, soprattutto dopo le denunce“, ha sottolineato. Poi, ha continuato, c’è una responsabilità più ampia spartita sulla nostra società e ognuno ha il dovere di riflettere su come meglio aumentare la propria azione affinché non ci siano più altri casi simili.

Lafram si è poi espresso contro i matrimoni forzati nell’Islam con una fatwa, vale a dire un parere religioso che trova le sue fondamenta nei testi sacri del Corano e nella tradizione profetica islamica: “L’Islam non concepisce questa usanza tribale e considera la donna e l’uomo liberi di scegliere in egual modo“.

Saman Abbas, presidente Ucoii: “Non è un caso isolato”

Il presidente dell’Ucoii ha inoltre affermato che quello di Saman non può essere considerato un caso isolato perché a suo dire è possibile che all’interno di alcune famiglie persistano alcuni residui culturali retrogradi che non hanno nulla a che vedere con la religione. Tuttavia non gli risultano, a livello di frequenza, grosse cifre. “Comunque siamo nella cornice della violenza di genere, ma sembra che in questa volta non si voglia parlare di femminicidi nei quali questo caso si deve sicuramente annoverare“, ha aggiunto. Per lui si tratta infatti di un femminicidio vero e proprio che tenta di prendere una veste religiosa senza riuscirci, dettato dal contesto patriarcale e dalla cultura del possesso maschile sulle donne, trasversale a tutte le culture.

Il caso viene trattato come se fosse un femminicidio di serie B, come a voler dire che non possiamo considerare Saman uguale a qualsiasi sua coetanea autoctona, nemmeno da morta. Non possiamo e non dobbiamo tradirla due volte“, ha evidenziato.

Saman Abbas, presidente Ucoii: “Investire sui giovani”

Lafram si è infine espresso sul ruolo delle giovani generazioni su cui a suo dire bisogna investire affinché rappresentino una svolta contro le radicalizzazioni e portino avanti i veri valori dell’Islam. In materia religiosa, ha spiegato, c’è bisogno di agevolare gli spazi di aggregazione dei musulmani riconoscendoli e dandogli gli strumenti necessari per poter continuare l’impegno per l’insegnamento dell’islam autentico, lontano dalle minacce che si insidiano nel web.