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Acqua alta a Venezia: effetto del global warming?

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Alcuni studiosi hanno spiegato la connessione presente tra il fenomeno dell'acqua alta a Venezia e il riscaldamento globale.

Dopo l’acqua alta eccezionale a Venezia che nella serata di martedì 12 novembre 2019 ha fatto registrare il picco di 187 cm, diversi politici locali hanno parlato dell’episodio come di una tragedia apocalittica. Il governatore veneto l’ha definito una “devastazione totale con danni inimmaginabili” e il sindaco della città Brugnaro ha accostato la vicenda ai cambiamenti climatici. Ma cosa c’entra l’acqua alta di Venezia con l’impellente riscaldamento globale?

Acqua alta a Venezia: riscaldamento globale?

Il fenomeno delle maree nella città lagunare non è certo nuovo, se pensiamo che il record dell’innalzamento dell’acqua è stato raggiunto più di cinquant’anni fa. Ma alcuni studiosi hanno fatto notare che negli ultimi anni sono diventate sempre più frequenti. Dal 1923, anno in cui si è dato il via ai rilevamenti, al 2000 si sono infatti verificati soltanto dieci casi eccezionali (vale a dire con picchi superiori ai 140 cm). Dal 2001 al 2019 invece sono già undici gli episodi attestati, con un innalzamento del mare di 35 cm rispetto al 1870.

Una delle cause di quest’ultimo fenomeno è da ricercare proprio nel riscaldamento globale. A sottolineare la connessione tra global warming e aumento del livello del mare, a sua volta legato ai picchi degli ultimi anni e che mette a rischio la sopravvivenza di Venezia, è uno studio dell’ENEA risalente al 2017. Qui si calcola che nel 2100 a essere totalmente sommersa dall’acqua sarà un’area che potrebbe addirittura superare i 30 chilometri. Questa constatazione si basa su alcuni dati IPCC del 2013 che prevedono un innalzamento globale del livello marino oscillante tra 53 cm e 97 cm a causa delle emissioni di gas serra.

Un’ulteriore dimostrazione della maggior frequenza delle maree negli ultimi tempi è offerta anche dai dati relativi alle inondazioni della Basilica di San Marco. Qui l’acqua ha raggiunto i 70 cm di altezza, con danni ancora da quantificare. Nei suoi 800 anni di esistenza è stata protagonista di simili episodi soltanto sei volte. Tra questi, tre sono avvenuti negli ultimi vent’anni e due soltanto negli ultimi dodici mesi.