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Sicilia, piromane brucia 30 ettari di terreno: beccato dai poliziotti tenta di corromperli

vigili del fuoco

Piromane 76enne viene colto sul fatto, con due accendini e un coltello in tasca. Portato in caserma tenta di corrompere la polizia: arrestato.

Colto sul fatto, in flagrante, con l’accendino in tasca: questa la sorte cui è andato in contro un 76enne siciliano, accusato dalla polizia di aver intenzionalmente accesso un incendio nell’Ennese.

Sicilia, beccato ad appiccare vasto incendio: arrestato piromane

Il cambiamento climatico ha fatto di questo luglio il mese più caldo della storia, con temperature da record registrate in ogni angolo del mondo. In Sicilia, tuttavia, il caldo si è fatto fuoco, e l’aridità incendio.

Numerosi, numerosissimi, sono infatti i roghi che hanno devastato l’isola nel corso degli ultimi giorni. Ad aggravare le cose, come sempre, l’essere umano, che in più di una circostanza si rende inspiegabilmente protagonista di azioni onestamente difficili da comprendere.

È il caso di un piromane 76enne, il quale, completamente incurante della situazione d’emergenza in cui versava la propria regione, in data 26 luglio ha deciso di appiccare una serie di fuochi nei terreni adiacenti la sua proprietà. Il resto, come è solito accadere in questi casi, lo ha fatto il vento, causando la devastazione di ben 30 ettari di bosco.

Il tentativo di corruzione

Portato in caserma, l’uomo avrebbe inoltre offerto dei soldi ai poliziotti in cambio del loro silenzio. Un’offerta, questa, che non solo è stata prontamente rispedita al mittente, ma che ha oltretutto aggravato la situazione del piromane, il quale è ora accusato anche di istigazione alla corruzione.