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Sicilia verso la zona gialla dal 16 agosto: ricoveri in area medica vicini al 15%

Sicilia zona gialla

Dal 16 agosto la Sicilia potrebbe entrare in zona gialla: i parametri dei ricoveri e delle terapie intensive stanno raggiungendo le soglie.

La Sicilia rischia di essere la prima regione a diventare zona gialla dopo settimane in cui tutti i territori sono bianchi: essendo il tasso di occupazione dei posti letto in area medica molto vicino al 15% e le terapie intensive occupate pari al 7%, se il trend venisse confermato anche nei prossimi giorni il passaggio di zona potrebbe avvenire il 16 agosto.

Sicilia in zona gialla dal 16 agosto?

In cinque settimane i casi positivi riscontrati in regione sono sestuplicati. Oltre ad avere un’incidenza settimanale pari a 104,5 contagi ogni 100 mila abitanti (in origine bastava superare quota 50 per far scattare la fascia gialla), sono in continuo aumento le ospedalizzazioni. L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha riscontrato un’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari molto vicina al 15% e nelle rianimazioni al 7%. Per passare in giallo occorre superare entrambi i parametri rispettivamente del 15% e del 10%.

Sicilia, ipotesi zona gialla dal 16 agosto: cosa cambia

Se la Sicilia dovesse entrare in zona gialla dopo Ferragosto, si troverebbe a dover reintrodurre alcune restrizioni anti contagio. Oltre all’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, si potrebbe infatti cenare al ristorante solo ai tavolini all’esterno mentre all’interno il servizio dei locali dovrebbe terminare alle 18. Oltre all’impatto delle misure sulla vita di residenti e turisti, la zona gialla potrebbe dunque riflettersi negativamente sulle prenotazioni dei turisti.

Sicilia, ipotesi zona gialla dal 16 agosto: a rischio anche Sardegna e Calabria

Subito alle sue spalle vi è la Sardegna, che ha un’incidenza di 142 positivi ogni 100 abitanti e ha già superato uno dei due parametri ospedalieri. Le terapie intensive sono infatti occupate all’11%, anche se la regione ha un po’ più di margine nelle altre corsie di ospedale dove il tasso di occupazione è al 7%. Preoccupano anche i numeri della Calabria, non per l’incidenza di positivi che è pari a 57,1 ma per l’11% dei posti letto occupati nell’area medica.