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Sindaco di Racale contro Salvini: no al piano Spiagge sicure

spiagge sicure

Donato Metallo, sindaco di Racale (Lecce) scrive a Matteo Salvini annunciando che non manderà i vigili a fare la guerra agli ambulanti in spiaggia.

Matteo Salvini si dice molto orgoglioso del piano Spiagge sicure, varato dal Viminale per combattere i venditori ambulanti in spiaggia e multare gli acquirenti. Il sindaco di Racale, cittadina in provincia di Lecce che si affaccia sul mar Ionio, annuncia però che non manderà i vigili a sanzionare “i ‘vu cumprà’ come li chiama qualche senatore” della Lega. Per Donato Metallo questa è solo una “guerra ai poveri.”

Salvini e il piano Spiagge sicure

“Con l’operazione Spiagge sicure di quest’anno per la prima volta ai Comuni aderenti abbiamo dato anche risorse economiche per effettuare i controlli (2 milioni e mezzo di euro per 54 località)” ricorda su Facebook Matteo Salvini. “Spero che gli italiani che riescono a fare qualche giorno di vacanza abbiano più tranquillità e meno questuanti intorno” auspica quindi il ministro dell’Interno, aggiungendo: “In Italia serve rispetto. Stop questuanti, stop abusivi“.

“Ci attendiamo un incremento delle confische, dei sequestri, degli arresti” aveva dichiarato Salvini agli inizi di luglio presentando il piano che prevede una multa anche per chi effettuerà acquisti dagli ambulanti sulle spiagge, che potrebbe lievitare fino a 7mila euro se si compra merce contraffatta. “Non è possibile che chi va al mare con la famiglia per godersi quei cinque giorni di vacanza debba ogni tre minuti vedersi rompere le scatole da qualcuno che ti propone oggetti, giocattoli e via dicendo” sottolineva il leader della Lega.

Racale, Comune di circa 10mila abitanti in provincia di Lecce, non è tra i 54 beneficiari del fondo, ma il suo sindaco in una lettera inviata al Viminale chiarisce se non aderirà all’operazione Spiagge sicure, perché rischia di essere solo “una guerra ai poveri”. “Le scrivo per dirle che io i miei Vigili non li manderò a pattugliare le spiagge ed a sanzionare i venditori ambulanti, i ‘vu cumprà’ come li chiama qualche suo Senatore” puntualizza infatti Donato Metallo.

No uso dei vigili per guerra ai poveri

Il sindaco di Racale sottolinea come la polizia municipale abbia “altro da fare, più importante, più giusto”. “Sono lì a prevenire i reati ambientali, grandi e piccoli, sono lì a fornire aiuto a cittadini e turisti, sono lì a mandare via i parcheggiatori abusivi (quasi sempre italiani ed affiliati alla malavita, però quelli per voi signor Ministro non sono un problema), sono lì a evitare incidenti” elenca il primo cittadino del Comune che si affaccia sul mare Ionio.

“I miei vigili molto spesso sono ragazzi che lavorano solo per 18/24 ore alla settimana, sono quelli che tra mille difficoltà portano avanti famiglie ed hanno figli piccoli da crescere, sono uomini e donne che fanno sacrifici e capiscono il concetto di bisogno e difficoltà” evidenzia. “Non li manderò, signor Ministro, – precisa quindi Donato Metallo – a fare la guerra ai poveri”. “La guerra fra poveri non ci appartiene, – assicura – abbiamo sempre diviso il tozzo di pane e versato il vino, messo una sedia di più a tavola”.

“Signor Ministro, la legalità non la preserviamo non facendo vendere un accendino o una collanina o cocco e mandorle, la rispettiamo ogni giorno noi sindaci in tanti e difficili modi, mettendoci contro la malavita e facendoci bruciare la macchina, denunciando le tangenti ed i grandi evasori, spiegando casa per casa come si fa la differenziata, portando i bambini alle giornate ecologiche, costruendo parco giochi inclusivi e nuove biblioteche, creando scuole di teatro comunali, garantendo scuole sicure” afferma quindi. “Signor Ministro, – conclude quindi il sindaco di Racale rivolgendosi a Matteo Salvini – la legalità si garantisce restituendo i soldi rubati, mandando a casa i condannati e chi le scrive è un garantista ma non a fasi alterne”.