Rimane ufficialmente soltanto una settimana per tutti i lavoratori super fragili che vogliano approfittare dello smart working previsto per legge: a partire dal 30 settembre, come deciso nel nuovo Decreto Lavoro, tutto è destinato a cambiare.
Smart Working, dal 30 settembre si cambia per i super fragili
Come indicato dalla legge di conversione del Decreto Lavoro, dal 1° ottobre scadrà la proroga di possibilità di lavorare da casa per tutti i soggetti affetti da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità e che operano sia nel settore privato che in quello pubblico.
Al momento secondo la norma il diritto di lavorare da remoto per loro non è condizionato alla compatibilità delle loro mansioni, “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento”.
Cosa succede dal 1° ottobre per i lavoratori super fragili
Come riporta Leggo, non c’è da escludere che il Governo possa decidere di studiare una soluzione per evitare il richiamo all’attività in sede, per esempio i soggetti interessati potrebbero presentare certificazione medica che li faccia rientrare nelle condizioni di fragile, ovvero quei soggetti a maggior rischio di contagio da Covid-19 (per età, immunodepressione, comorbidità etc). In questo caso la scadenza per quanto riguarda la possibilità di usufruire dello smart working potrebbe slittare ulteriormente fino al 31 dicembre 2023.