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Conte attacca la società: "Ho sbagliato io a fidarmi in estate"

conte inter

Dure, durissime le dichiarazioni di mister Conte al termine del match di Champions contro il Borussia Dortmund.

Si sapeva sin dal primo giorno che con Conte in panchina l’Inter sarebbe tornata a giocare per il titolo nazionale sin dal primo anno, ma la Champions è tutta un’altra storia. In campionato gioca un ruolo fondamentale la tenuta mentale, perché in un percorso di 38 gare non sempre vince la squadra più attrezzata a livello tecnico. La trasferta di Dortmund ha fatto capire come l’Inter sia ancora indietro, perdere con un vantaggio di due gol non è sintomo di club affermato a livello internazionale. C’è ancora tanta strada da fare (nessuno ha mai pensato diversamente), ci sono step da superare anche attraverso queste difficoltà. Ora il girone sembra compromesso, 4 punti in quattro partite sono davvero pochi se l’obiettivo è la qualificazione. Ma ora torna la Serie A, vero obiettivo in casa nerazzurra, perché Conte può fare miracoli sportivi (come accaduto alla Juve e al Chelsea) e la Juventus sembra avere qualche piccolo problema.

Inter, Conte è una furia

La sconfitta di Dortmund contro il Borussia maturata nella seconda frazione di gioco ha lasciato l’amaro in bocca a mister Conte che, nella conferenza stampa post match, ha attaccato fortemente la dirigenza per le promesse estive di mercato non mantenute: “E’ successa la stessa cosa di Barcellona, o anche peggio visto che eravamo in vantaggio di due gol. Dispiace, ma mi dicono di sorridere di più in tv, di mostrarsi sorridenti, dovrei dire sempre le stesse cose ma ai ragazzi non posso rimproverare nulla. Più che lavorare non possiamo fare. Spero che queste partite facciano capire qualcosa a qualcuno cosa manca a questa rosa, noi lavoriamo e andiamo a duemila e la squadra va solo ringraziata. Andrei a toccare sempre gli stessi argomenti e mi dà fastidio. Mi sono scocciato di esprimere gli stessi concetti, venga qualche dirigente a parlare. In questa rosa nessun giocatore ha mai vinto qualcosa, ad eccezione di Godin, per cui è chiaro che la società si faccia due domande. In estate mi erano state fatte promesse in termini di programmazione, ho sbagliato io a fidarmi.