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Kobe Bryant, la nebbia tra le possibili cause dell'incidente in elicottero

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Le autorità sono al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente in elicottero nel quale ha perso la vita Kobe Bryant.

Lutto nel mondo del basket per la scomparsa di Kobe Bryant, morto in un incidente in elicottero nella giornata di domenica 26 gennaio. Insieme a lui è deceduta anche la figlia di 13 anni e altre 7 persone, mentre sua moglie non si trovava sul mezzo al momento dello schianto. Secondo le prime ricostruzioni di quanto accaduto, inoltre, pare possano essere le condizioni meteo e la scarsa visibilità a causa della nebbia alcune tra le probabili cause dell’incidente. I testimoni oculari dello schianto, però, hanno rivelato che fin dalla partenza c’erano stati alcuni problemi.

Kobe Bryant, l’incidente in elicottero

Le autorità stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto, mentre il mondo dello sport non riesce a credere alla scomparsa improvvisa del campione. Pare che tra le cause dello schianto ci siano le avverse condizioni meteorologiche e la scarsa visibilità in volo. Il pilota Kurt Deetz, tuttavia, ha spiegato che l’elicottero era sicuro utilizzando una metafora: “una Cadillac, una limousine del cielo”. “La probabilità di un guasto totale del motore gemello su quell’aeromobile – ha confermato Deetz – semplicemente non può succedere”. Sarebbe quindi il meteo il principale antagonista della tragedia.

Lo sceriffo della contea di Los Angeles, Alex Villanueva ha spiegato che le indagini potrebbero richiedere settimane perché “il sito dell’incidente non è di facile accesso”. L’elicottero, inoltre, era partito da Santa Ana nella Contea di Orange poco dopo le 9 (ora locale). La scarsa visibilità intorno alla zona e la presenza di nebbia avrebbero ostacolato le manovre in volo. Poco dopo le 9.40 (ora locale) l’elicottero si sarebbe schiantato su una collina alta circa 420 metri, a Calabasas. Secondo le ultime ricostruzioni, infine, il velivolo andava a circa 160 nodi (296 km/h) ed è precipitato a una velocità di oltre 1219 metri al minuto. Anche l’FBI sta collaborando alle indagini.

Identificate le vittime

Tragedia nel mondo del basket: Kobe Bryant è morto mentre si trovava a bordo del suo elicottero privato che si è drammaticamente schiantato a Calabasas, Los Angeles. Il mezzo era un Sikorsky S-7 bi-turbina prodotto nel 1991 che Kobe utilizzava per gli spostamenti con amici, colleghi e con la sua famiglia. Insieme a lui viaggiavano anche altre 7 persone: la figlia Gianna, l’assistente coach John Altobelli con la figlia Alyssa e la moglie Keri, l’allenatrice della scuola di basket di Bryant Christina Mauser, una coetanea della figlia, il pilota Ara Zobayan, Sarah e Payton Chester. Non ci sarebbero superstiti.

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Il testimone dell’incidente

Un testimone oculare dell’incidente, Jerry Kocaharian, però, sostiene che l’elicottero abbia presentato alcuni problemi in volo prima dello schianto. “Non aveva un buon rumore e stava volando davvero basso forse troppo”, ha spiegato. “L’ho visto cadere ed esplodere. Ma è stato difficile capire cosa stesse accadendo perché c’era una fitta nebbia“.