> > Strage di migranti a Cutro, gli scafisti registrarono un video promozionale

Strage di migranti a Cutro, gli scafisti registrarono un video promozionale

Strage di migranti a Cutro, gli scafisti registrarono un video promozionale

Prima che avesse luogo la strage di migranti a Cutro gli scafisti girarono un video per scopi promozionali

Uno dei superstiti della strage di migranti a Cutro ha raccontato ai giudici che gli scafisti registrarono un video promozionale

Scafisti girarono video promozionale

L’iraniano Rezappourmoghaddam Motjabu, sopravvissuto al naufragio in cui morirono 94 persone, nell’incidente probatorio per l’inchiesta contro gli scafisti ha spiegato ai giudici di Crotone che durante la traversata fu girato un video per motivi promozionali.

I filmati girati dagli scafisti sono stati acquisiti dalla procura.

L’uomo ha poi detto che fu chiesto ai migranti di inneggiare al trafficante che aveva organizzato la traversata, come se quello non fosse un viaggio della speranza, ma una crociera.

Sbarco in condizioni sfavorevoli

Le immagini del video sono state riprese sul barcone partito dalla città turca di Smirne. Nel filmato si vedono gli scafisti al servizio dei trafficanti di migranti di dirigersi con il caicco verso le coste italiane.

Gli scafisti sono tre turchi e due pachistani i quali non si sono fatti problemi a portare il barcone verso la riva nonostante fossero consapevoli che in quelle condizioni molti avrebbero perso la vita, in particolare bambini e persone che non sapevano nuotare.

Scafisti arrestati

Sbarcati a Steccato di Cutro gli scafisti sopravvissuti si sono mescolati tra gli altri uomini, ma sono stati riconosciuti dai superstiti.

Uno dei trafficanti di esseri umani, morto insieme alle altre 94 vittime, è stato identificato grazie al tatuaggio che aveva sull’avambraccio.

Altri tre scafisti sono stati arrestati. L’ultimo è stato fermato in Austria e si attende per lui l’estradizione.

I migranti superstiti hanno raccontato agli investigatori che oltre ai cinque trafficanti presenti sul barcone ce ne sono altri che hanno organizzato la traversata.

I capi, infatti, sono rimasti a Smirne e stanno pianificando altre partenze. Proprio a loro sono stati pagati 8mila euro a persona per il viaggio.