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Strage Las Vegas, il killer puntava a colpire al festival rock di Chicago

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Lo stragista di Las Vegas aveva già tentato una carneficina a Chicago, al Festival Rock più importante del mondo: l'uomo aveva prenotato due camere nell'albergo di fronte al palco

Strage di Las Vegas: due mesi prima il killer aveva tentato un’altra carneficina. Sarebbe potuto essere ben più grave il bilancio delle vittime se fosse riuscito a mettere a segno anche l’altra strage. Secondo gli inquirenti Stephen Paddock avrebbe voluto colpire al Festival Rock Lollapalloza, uno degli eventi musicali più seguiti al mondo. Ad avvalorare l’ipotesi della Polizia c’è la prenotazione di due camere al Blackstone Hotel di Chicago, con vista proprio sul palco del Festival rock.

Strage annunciata?

Al concerto di Chicago, dove avrebbe potuto colpire Paddock, c’erano oltre 400.000 persone, tra cui la figlia dell’ex Presidente degli Stati Uniti, Malia Obama. L’uomo, però, all’ultimo non si presentò in hotel e la prenotazione per le due stanze a suo nome venne cancellata. Se così fosse e le ipotesi degli inquirenti, rivelate dalla rivista americana Tmz, fossero vere allora quella di Las Vegas potrebbe essere una strage annunciata.

Stando a questa ricostruzione, il killer non avrebbe deciso all’improvviso o per un gesto di pazzia di compiere la strage, bensì la stava progettando da mesi. Cadrebbero, quindi, anche le ipotesi per cui, secondo la testimonianza di un medico, l’attentatore avrebbe agito perchè sotto l’effetto di ansiolitici, tra cui il Valium, che gli hanno provocato una reazione omicida.

L’arsenale in casa

Ad avvalorare la tesi che la strage fosse premeditata potrebbe anche aggiungersi l’arsenale ritrovato a casa dell’uomo, in Nevada. Sono, infatti, oltre 40 le armi trovate nell’abitazione: tra queste fucili e pistole automatici e semi automatici con diversi tipi di munizioni e caricatori. Dalle ultimi fonti lo stragista ne avrebbe trasportato diversi anche nella stanza dell’hotel, probabilmente inserendole in una decina di valigie.

Nella sua stanza la Polizia ha ritrovato una decina di fucili, anche se solo uno è stato usato per il massacro. Si tratta di un semiautomatico: un fucile d’assalto che Paddock stesso ha modificato per essere sicuro di riuscire a sparare raffiche di pallottole ravvicinate. La prima sequenza di raffiche è durata circa nove secondi: a questa ne sono seguite altre due.

Era solo?

Infine dalle ultime prove raccolte dagli inquirenti sembrerebbe che Paddock non fosse solo al momento della strage. Già in un primo momento si era vociferato della presenza di una donna nella piazza: alcuni dei turisti presenti al concerto country, infatti, hanno dichiarato di averla sentita urlare: “Morirete tutti“, alcuni secondi prima che iniziassero le raffiche di fucile.

Oggi, inoltre, un impiegato del casinò ha testimoniato di aver visto Paddock il 27 settembre, quando l’uomo – dopo aver fatto il check-in in albergo insieme ad una donna – ha ordinato un pasto al bar chiedendo che gli fosse portato in stanza. Dalla ricevuta del pasto, gli inquirenti hanno dedotto che fosse per due persone. Rimangono ancora, dunque, molti punti oscuri sulla vicenda che nelle prossime settimane la Polizia cercherà di risolvere.