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Strage a Las Vegas, killer aveva 1600 caricatori e 22 kg di esplosivo

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Emergono nuovi particolari sulla terribile strage di Las Vegas. Il killer Stephen Paddock era armato fino ai denti, e potrebbe aver avuto dei complici.

Si fa sempre più precisa la ricostruzione della strage di Las Vegas. Il tragico evento è costato più di 50 amorti e centinaia di feriti, di cui molti in modo grave. Stephen Paddock, 64 anni, è il nome del folle capace di sparare su queste persone che stavano tranquillamente godendosi un concerto country. Lo sceriffo locale Joseph Lombardo ci fornisce altri particolari scocertanti e preoccupanti della vicenda.

Ricostruzione strage Las Vegas

Secondo la ricostruzione fornita dallo sceriffo Joseph Lombardo, Paddock ha fatto fuoco per 10 minuti, dalle 22.05 alle 22.15, mentre due minuti dopo i primi due agenti sono arrivati al 32esimo piano dell’hotel da cui stava sparando sulla folla di un concerto. Prima di irrompere nella stanza, però, sono passati complessivamente 75 minuti per evacuare tutte le altre stanze e procedere con tutte le cautele del caso, dato che non si udivano più spari. Sono stati rinvenuti nell’auto di Stephen Paddock 1600 caricatori di munizioni e diversi contenitori di un esplosivo usato comunemente al tiro al bersaglio per un totale di oltre 22 kg.

Paddock voleva sopravvivere

Lo sceriffo Joseph Lombardo, poi, ci dice un’altra novità interessante. Stephen Paddock intendeva darsi alla fuga, quindi sopravvivere: ha sparato 200 colpi d’arma da fuoco nel corridoio quando una guardia della sicurezza si è avvicinata alla sua stanza d’albergo. La stessa guardia, pur essendo rimasta ferita ad una gamba, ha poi aiutato un gruppo di agenti a sgomberare le stanze al 32esimo piano del Mandalay Bay Hotel.

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Possibili complici

Dalle indagini, risulta anche che Stephen Paddock potrebbe non aver agito da solo. Il killer 64enne potrebbe aver avuto dei complici. È infatti molto sospetto il fatto che nessuno avesse mai notato tutte quelle armi, né a casa né quando sono state trasportate nell’hotel di Las Vegas. Certo, avrebbe potuto portarle smontate, ma qualcosa avrebbe dovuto comunque destare sospetti. Anche perché è molto strano il fatto che sia stato capace di spostare così tante armi d fuoco senza assistenza. Senza aiuto sarebbe stato tutto molto più difficile e inverosimile.

Interrogatorio alla compagna

Di prezioso aiuto, si spera, sarà l’interrogatorio a Marilou Danley, compagna di Stephen Paddock. La donna si trovava nelle Filippine al momento della tragedia di Las Vegas. Potrebbe fornire particolari ed indizi che sembrano morti con il folle assassino. Stephen Paddock aveva avuto due mogli da cui poi ha divorziato, e pare che con Marilou Danley avesse un rapporto conflittuale. Tuttavia il killer aveva effetuato delle transazioni finanziarie proprio verso le Filippine.

Altro albergo prenotato

È stato inoltre scoperto che Stephen Paddock aveva affittato una stanza tramite Airbnb all’Ogden hotel in contemporanea con un festival di musica alternativa tenutosi il 22-24 settembre, prima del massacro al festival di musica country.