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Sudan, le ripercussioni della guerra in Ucraina: parla l'esperto comboniano

Guerra

L'esperto di questioni africane Giulio Albanese parla delle conseguenze della guerra russa in Ucraina sull'attuale situazione in Sudan

La guerra in Ucraina nel mondo. E anche in Sudan. Il sacerdote comboniano padre Giulio Albanese parla sul Quotidiano Nazionale delle conseguenze della guerra russa in Ucraina sullo Stato arabo-africano.

La democrazia, una meta difficile

Editorialista ed esperto di questioni africane, Albanese commenta: «Quello che sta succedendo in Sudan è anche un effetto collaterale della guerra russa in Ucraina. Da tanti anni il Paese anela alla democrazia, ma ciò non è mai avvenuto. La situazione è complessa. La posizione dell’Occidente rispetto al Sudan è chiara: vuole che vada in porto la transizione verso la democrazia. Ma gli interessi sono molteplici».

Le mani russe e cinesi sul Sudan

Prosegue poi sul generale vicino alla Russia, artefice del tentato golpe: «Hemeti è filorusso, molto amico di Lavrov. Subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina andò in visita a Mosca. Di recente Lavrov ha ricambiato l’omaggio. E da tempo i mercenari Wagner si sono stabiliti nel Paese, mentre prima i rapporti militari si limitavano alle forniture di armi». La Russia, ma non solo. Albanese viene poi a parlare del ruolo delle altre potenze mondiali sul Sudan, la Cina in primis: «Dagli anni Novanta il Sudan è stato praticamente colonizzato dalla Cina, interessata principalmente al petrolio. Le cose sono cambiate solo un po’ dopo l’indipendenza del Sud Sudan nel 2011, dato che il conflitto aveva danneggiato alcuni impianti e giacimenti in quell’area».