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Tajani: "Noi siamo amici di Israele, ma ora serve de-escalation"

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Nuove dichiarazioni del ministro Antonio Tajani in merito alla guerra e ai combattimenti tra Israele e Hamas

Antonio Tajani torna a parlare della crisi in Medio Oriente commentando le ultime vicende di un conflitto sempre più forte tra Israele e Hamas.

La guerra e la posizione di Tajani in difesa di Israele

Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto, in merito alla guerra, su Rtl 102.5:

«Israele ha il diritto di reagire e attaccare Hamas, ma la reazione deve essere proporzionata. Ora ci sono troppe vittime civili e l’Italia come amico di Israele dice di fare attenzione ed evitare troppe vittime civili. Noi siamo amici di Israele, sosteniamo con forza il diritto di Israele a difendersi, sosteniamo necessità di Israele di non essere attaccato dall’esterno e nessuno può pensare di cancellare Israele dalla carta geografica. Israele è stata vittima di un attacco a freddo, una caccia all’ebreo da parte di Hamas che ha perpetrato violenze inaudite ai danni della popolazione civile».

Il ministro Antonio Tajani e le nuove dichiarazioni per il conflitto tra Hamas e Israele

«L’Italia è protagonista in tutte le iniziative politiche volte a mettere fine ai combattimenti tra Israele e Hamas è importante sostenere il dialogo in corso al Cairo tra Stati Uniti, Qatar, Israele ed Egitto per la sospensione dei combattimenti, aiutare la popolazione civile palestinesi e liberare gli ostaggi».

La soluzione per Tajani e l’Italia è soltanto una

«Per l’Italia la soluzione ‘due popoli, due Stati è l’unica via. Netanyahu sta usando la linea dura, ma è nell’interesse di tutti lavorare per una de-escalation. Questo fine settimana a Monaco di Baviera incontrerò anche i ministri degli Esteri dei Paesi Arabi con i quali potrò consolidare il dialogo. Senza uno stato palestinese rischiamo che Hamas diventi l‘unica speranza per i palestinesi, ma Hamas è una organizzazione militare terroristica. Garantendo la sicurezza di Israele dobbiamo dare una prospettiva al popolo palestinese, che deve pensare di poter avere un proprio stato non guidato da Hamas, dai terroristi, ma uno stato libero, democratico».