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La Tana del Lupo, quartier generale segreto di Hitler

La Tana del Lupo, quartier generale segreto di Hitler

Siamo nella Polonia nord-orientale, in una foresta umida, tetra e monotona, dove Hitler si rifugiava per pianificare, rilassarsi e fare lunghi monologhi.

tana del lupoLa strada che esce da Kętrzyn in direzione Est è una silenziosa immersione nella foresta selvaggia, così fitta da intrappolare anche il buio. Non un’automobile si incrocia. Nemmeno un treno. L’atmosfera è degna di uno scenario post-nucleare. La Tana del Lupo, Wolfsschanze in tedesco, è stata uno dei quartieri generali di Hitler, nei pressi dell’attuale cittadina di Kętrzyn, in Polonia, all’epoca Prussia orientale, nel corso della Seconda guerra mondiale, dal 24 giugno 1941 al 20 novembre 1944. Relativamente vicino ai confini sovietici, avvolta dalla foresta di Gierłoż e circondata da laghi Masuri e dalle paludi, si rivelò uno spazio strategico difficilmente accessibile dal nemico. Qui si consumò uno dei più ingegnosi attentati (falliti) al Führer e qui si decise parte del destino d’Europa.

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La Wolfschanze ieri e oggi

la tana primaLa Wolfschanze si presenta come un sistema di circa 80 bunker, molti dei quali ancora visibili . Un tempo, erano messi in comunicazione da gallerie e protetti da campi minati, filo spinato e postazioni di artiglieria contraerea. Le costruzioni erano mimetizzate da una fitta vegetazione, forti del fatto che tutta la zona fosse costa

ntemente avvolta dalla penombra. Date le loro esagerate dimensioni, al termine delle ostilità, si cercò, invano, di farle saltare in aria. Furono necessarie imponenti cariche di esplosivo, perchè i bombardamenti aerei non riuscivano a provocar loro seri danni. Ciò nonostante, la Tana del Lupo è ancora lì. E l’aria che si respira è ancora malsana, complice il bosco, un monotono groviglio di piante dove l’aria ristagna, il cielo scompare alla vista e le tenebre aleggiano, a qualsiasi ora del giorno.

bunker hitlerLa Wolfschanze era composta da dispense, cinema, sale riunioni, bagni con saune e depositi di armi. In mezzo a questa maniacale organizzazione, il bunker privato del Füh

rer e la residenza privata di Hermann Göring, l’unica a possedere finestre. Ad oggi, tutto è ancora visibile, sebbene in evidente stato di abbandono. Il silenzio è fitto e i ciclopici blocchi di cemento sono più muti del mistero del Mondo: obliqui, in eq

uilibrio precario e come sostenuti da funi immaginarie, troneggiano, fieri e ridicoli, come re senza corona. Alcuni osservatori l’hanno addirittura definita una via di mezzo tra un monastero e un campo di concentramento.

Routine quotidiana di Hitler all’interno della Wolfschanze

hitlerQuando Hitler risiedeva nel complesso, seguiva una routine che rispettava con rigore quasi maniacale.

Innanzitutto, incominciava la giornata, attorno alle 9, parlando con il proprio cane. Alle 10.30, controllava la posta recapitata su treni postali o per via aerea. Verso mezzogiorno, partecipava alla riunione militare nel bunker di Keitel o in quello di Jodl. Alle 14, pranzava con gli altri. Al tavolo, il Führer si sedeva sempre nello stesso posto: tra Jodl e Otto Dietrich, avendo davanti a sé Bormann, Keitel e Karl Bodenschatz.

hitler-tavolaNel resto del pomeriggio, Hitler si intratteneva con argomenti non militari. Attorno alle 17, gli veniva servito il caffè e, alle 18, si riuniva nuovamente con gli altri. La cena iniziava intorno alle 19.30 e poteva durare anche un paio d’ore. Dopodiché, si spostava nel cinema dove erano proiettati diversi film. Infine, si ritirava nei propri appartamenti. Qui, si esibiva in monologhi ai quali assisteva tutto il suo seguito, segretarie incluse. E se era in vena, il Führer e tutto il suo seguito si dilettavano nell’ascolto di musiche di Beethoven e Wagner.

Foto a colori: Emanuela Crosetti