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Caso unico in Italia: ok del Tribunale a persona transgender per il cambio del nome senza operazione

tribunale trapani riconosce diritto transgender non operato

Dopo 20 anni di battaglie legali e sofferenze Emanuela ce l'ha fatta: è transgender, ma può cambiare nome senza operarsi

Emanuela ha visto riconosciuto dal tribunale di Trapani, il diritto di cambiare il nome e l’identità di genere, anche senza aver assunto una terapia ormonale o aver pianificato un intervento chirurgico per il cambio del sesso

Transgender, le viene riconosciuto il diritto di cambiare nome
Per Emanuela è stato come ‘rinascere’. A 53 anni, nonostante non abbia effettuato né programmato interventi chirurgici per il cambiamento di sesso e non abbia assunto terapie ormonali, il tribunale di Trapani le ha riconosciuto il diritto di cambiare il nome e l’identità di genere nell’anagrafe.

Una vittoria arrivata dopo vent’anni di battaglie legali e sofferenze ma che potrebbe rappresentare un punto importante verso il diritto fondamentale di autodeterminazione di ciascun individuo nella definizione della propria identità di genere.

Caso unico, basato su sentenza Cassazione

Un caso unico in Italia, reso possibile da un principio estrapolato da una sentenza della Corte di Cassazione che ha consentito a un’altra transgender di legittimarsi come donna prima dell’operazione, che però era pianificata.

Il commento dell’avvocato di Emanuela

“Il principio espresso dalla Cassazione e a cui abbiamo fatto fede è che l’intervento chirurgico modificativo dei caratteri sessuali non incide sulla fondatezza della richiesta di rettifica anagrafica, con la conseguenza che, nei casi in cui l’identità di genere sia frutto di un processo individuale serio e univoco, l’organo sessuale primario non determina necessariamente la percezione di sé” ha affermato a Repubblica l’avvocato Alessandro Mione.