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Truffe online a Palermo: Postepay dovrà risarcire la vittima

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Truffe online a Palermo: un uomo si è visto svuotare l'intero conto, ora Postepay dovrà risarcire tutto.

Truffe online a Palermo ai danni di un cliente Postepay che si è visto svuotare il suo intero conto in Postepay Evolution. Ora sarà la stessa azienda a dover risarcire tutto. Il conto corrente della povera vittima è stato quasi del tutto azzerato in soli due giorni. Il malcapitato era convinto della disponibilità di una ben determinata cifra sulla sua carta di credito, nonostante fosse il contrario. Tramite una visione dei movimenti, l’uomo si è dunque accorto che erano stati fatti dei prelievi a sua insaputa per un totale di oltre 4000 euro. Sul conto gli era rimasto soltanto all’incirca un euro o poco più.

Truffe online a Palermo: la denuncia ai carabinieri

Capendo di essere stato vittima di un furto, l’uomo ha denunciato tutto ai carabinieri chiedendo il dovuto risarcimento per la somma sottrattagli illecitamente. Peccato però che in seguito all’accaduto sia arrivata una risposta negativa da Postepay secondo cui quei prelievi fossero del tutto regolari, quindi niente rimborso.

Il giudice gli ha dato ragione

Rivoltosi allo studio legale Palmigiano e associati, che si occupa da anni di phishing e truffe online, l’uomo ha quindi iniziato un contenzioso davanti al giudice di pace di Palermo. Alla vittima di truffa sono stati riconosciuti i suoi diritti tramite la sentenza n. 2164/2022 con cui il giudice di pace Antonio Galatolo ha condannato Postepay a risarcire il ricorrente, accogliendo interamente la tesi dello studio legale.

Palmigiano: “Lieto della sentenza”

Alessandro Palmigiano, managing partner dello studio legale, ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate da Blog Sicilia: “Sono lieto della sentenza, che interviene in una casistica molto diffusa poiché le norme a tutela del correntista, in particolare il decreto legislativo n.11/2010, recentemente modificato dal decreto legislativo n.218/2017, stabiliscono precisi obblighi a carico delle banche e di Poste, che sono tenuti, per esempio, ad assicurare che le credenziali di sicurezza non siano accessibili ad altri ed a verificare l’identità dell’utente che effettua le operazioni adottando il miglior sistema tecnologico esistente e, se non lo fanno, devono restituire le somme sottratte illecitamente al cliente”.