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Ucraina, studenti somali bruciano vestiti in attesa di entrare in Polonia

Guerra in Ucraina, studenti somali bloccati ai confini

Ucraina, studenti somali bruciano vestiti in attesa di entrare in Polonia. Sono migliaia i respinti al confine, lasciati in attesa anche per giorni.

Ucraina, studenti somali bruciano vestiti in attesa di entrare in Polonia. Sono quasi 836.000 le persone fuggite all’estero a causa della guerra, un milione sono fuggite dalle città per raggiungere altri centri nel Paese.

Ucraina, studenti somali bruciano vestiti

Tra chi cerca di scappare dal conflitto ci sono anche cittadini africani, molti dei quali sono stati respinti alla frontiera e lasciati in attesa per giorni al confine tra Ucraina e Polonia. Dopo aver noleggiato un autobus per arrivare al confine con la Polonia, con un viaggio di quasi due giorni, hanno dovuto proseguire a piedi senza cibo e al freddo.

Arrivati alla meta, le autorità facevano passare 600 persone alla volte, con priorità agli ucraini, senza fornitura di viveri. Per scaldarsi hanno dovuto bruciare alcuni vestiti che avevano con loro. 

Ucraina, studenti somali e profughi in attesa

Mustafa Mohamed, studente somalo di 31 anni, è uno dei profughi di guerra in fuga dall’Ucraina. “Siamo riusciti ad arrivare in un centro di accoglienza e per la prima volta dopo giorni dormirò in un letto. Non so ancora cosa farò dopo, ma per ora so che qualunque posto è più sicuro dell’Ucraina”, ha raccontato Mustafa Mohamed ad Al Jazeera.

Vivo qui da quasi dieci anni e studio Economia. Dopo aver finito gli studi ho deciso di restare qui e trovare lavoro. Prima della guerra era tutto tranquillo, eravamo felici e la comunità somala qui viveva bene”, ha detto il giovane, “Poi i russi hanno attaccato e siamo fuggiti. Non pensavamo potesse esserci una guerra, per noi era assurda come ipotesi. Quando abbiamo sentito le bombe, abbiamo capito che dovevamo partire per salvarci la vita”.

Guerra in Ucraina, priorità a chi ha passaporto occidentale

Sono diversi gli studenti stranieri in Ucraina, la maggior parte arriva dalla Somalia ma altri da Stati Uniti, Regno Unito, Svezia e Finlandia. Chi aveva passaporto occidentale è stato evacuato prima dell’invasione delle truppe russe.

“Noi con passaporto somalo siamo rimasti perché non sapevamo dove andare, ma dopo le prime esplosioni abbiamo deciso di partire perché non era più sicuro. Non c’erano treni e molte persone avevano affollato le fermate degli autobus. I funzionari hanno voluto dare priorità agli ucraini, ha proseguito Mohamed, “Solo dopo sono salite le persone di altra nazionalità. Abbiamo deciso di non aspettare che qualcuno ci facesse salire e di provare la fuga in altro modo”.