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Ultimi schiavi degli Stati Uniti d’America: curiosità

schiavi d'America

Il 31 gennaio del 1865 veniva approvato il 13° emendamento: con esso si aboliva per sempre la tratta degli schiavi in America

Oltre 15o anni sono passati da quando la schiavitù è stata totalmente abolita negli Stati Uniti. Il tredicesimo emendamento, nello specifico, ne vietava formalmente l’esistenza, abolendo quindi ogni sfruttamento di persone trattate appunto come schiavi. La legge fu approvata dal Congresso il 31 gennaio 1865. Il documento dichiara: “Né la schiavitù né servitù involontaria, se non come una punizione per un crimine per il quale il soggetto deve essere stato debitamente condannato, devono esistere all’interno degli Stati Uniti, o in qualsiasi luogo soggetto alla loro giurisdizione”.

schiavitù

Nel 1930 furono effettuati dei ritratti che oggi fanno parte del progetto denominato Federal Writers’ Project, organizzato dalla Work Progress Administration. Tra circa 500 fotografie e la narrazione di più di duemila storie personali, viene raccontata la vita di moltissime persone che furono tenute in schiavitù. Tutte le immagini sono tratte dalla Library of Congress. Il progetto è stato organizzato durante gli anni della Grande Depressione, per dare lavoro a scrittori disoccupati. Essi avevano il compito di raccogliere storie di vita vera nell’intero territorio degli Stati Uniti. Una parte del progetto venne destinata nello specifico agli afro-americani. Essa fu pubblicata nel 1941 con il titolo Born in Slavery: Slave Narratives from the Federal Writers’ Project, 1936 to 1938.

Le interviste agli ex schiavi

Sul sito del Congresso degli Stati Uniti si trovano dunque le fotografie e le storie dettagliate, tutte divise in base alle zone geografiche di riferimento. La raccolta completa si compone di oltre centomila pagine dattiloscritte, a fronte di più di duemila interviste, suddivise anche loro su base geografica. All’inizio di ogni intervista, lo scrittore ha effettuato una piccola introduzione alla quale segue una breve autobiografia. Le storie individuali di tali persone sono spesso strazianti. Esse fanno comprendere appieno come fosse la vita all’epoca della schiavitù.

schiavitù in America

La raccolta di foto, ora patrimonio del governo federale degli Stati Uniti, è di dominio pubblico. I brani tratti dalle interviste sono invece stati pubblicati da diversi editori. Nel capitolo che riguarda il Texas, ad esempio, si trova la storia personale di una donna di nome Ellen Butler. Ellen nacque in schiavitù, nelle vicinanze di Whiska Chitto, in Louisiana. Al momento dell’intervista la donna aveva circa 78 anni e viveva a Beaumont, in Texas.

Un capitolo della schiavitù americana è poi quello relativo all’allevamento degli schiavi. Uomini e donne afroamericani venivano costretti ad accoppiarsi, volenti o nolenti, con altri schiavi. Oppure con i padroni o con gli schiavi cosiddetti “da monta”. Questi ultimi erano uomini considerati vigorosi, dai quali si potevano ottenere altri schiavi altrettanto forti. La pratica prese il via a inizio 800, a causa dell’interruzione dell’afflusso di schiavi dall’Africa. Alcune delle persone ritratte nelle fotografie sono proprio il frutto delle pratiche da “allevamento” appena descritte.