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Vaiolo delle scimmie: secondo caso in Inghilterra

vaiolo delle scimmie

Nel giro di pochi giorni sono stati diagnosticati due casi di vaiolo delle scimmie in Inghilterra. Entrambi i pazienti provenivano dalla Nigeria.

In Inghilterra è stato diagnosticato un secondo caso di vaiolo delle scimmie. I due pazienti però non avrebbero mai avuto alcun contatto tra loro. Entrambi però provenivano dalla Nigeria, dove dal 2017 c’è un’epidemia particolarmente virulenta che ha già causato 6 morti. Il vaiolo delle scimmie, comunque, non ha una elevata contagiosità.

Vaiolo delle scimmie: c’è il secondo caso

Secondo caso di contagio in pochi giorni in Inghilterra di vaiolo delle scimmie. Ad inizio settimana si era diffusa infatti la notizia di un ufficiale della Marina nigeriana che aveva sviluppato l’8 settembre i sintomi della malattia all’interno di una base militare della Cornovaglia. Il soldato era arrivato nel Regno Unito con un aereo civile e le autorità sanitarie inglesi avevano avvertito tutti i 50 passeggeri a bordo.

La seconda persona contagiata dal vaiolo delle scimmie però non sembra aver mai avuto nessun contatto con l’ufficiale della Marina nigeriana. Ad accomunarli solo il fatto di essere stati entrambi in Nigeria, che dal 2017 è alle prese con un’epidemia particolarmente virulenta che ha già causato 89 persone infettate e sei morti. Anche il Public Health England assicura che non esiste alcun legame tra i due pazienti, ricordando che il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente tra gli esseri umani. Il secondo caso è stato diagnosticato martedì 11 settembre al Blackpool Victoria Hospital. A contrarre il virus una donna, che attualmente è in cura presso l’unità specialista di malattie infettive e tropicali dell’Ospedale universitario di Liverpool.

Inizialmente, il vaiolo delle scimmie presenta sintomi simili alla varicella, quali mal di testa e influenza. La malattia però è molto meno virulenta della varicella ed ha un tasso di mortalità di molto inferiore a quella del vaiolo classico, che varia dall’1 al 10 per cento dei contagiati. La fase acuta dell’infezione si presenta con la comparsa di rush cutanei e con l’ingrossamento dei linfonodi, ma se non sopraggiungono complicanze si guarisce in tre, quattro settimane.